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Sanità sotto la lente d'ingrandimento

Fermo | Intervento del sindaco Saturnino Di Ruscio

di Saturnino Di Ruscio

La sanità torna ad essere al centro dell’attenzione nella nuova Provincia di Fermo e non solo: oggi, sulla stampa locale è stato pubblicato l’intervento dei rappresentanti dell’Ulp sulla situazione sanitaria nel fermano; ieri, il quotidiano nazionale “La Stampa” si è interessato del caso Marche e dei fondi persi per la mancata attivazione dei cantieri; in questi mesi, per non dire anni, numerosi sono stati gli interventi dei Sindaci del fermano che cercano di barcamenarsi tra la popolazione che protesta e la Regione che brilla per promesse non mantenute.

E poi le proteste degli utenti, che più volte a mezzo stampa, hanno manifestato il loro disappunto per le lunghe attese nel pronto soccorso, solo per fare un esempio. Detto questo, una cosa è certa: nel fermano la sanità vive un momento di malessere generale che spesso offusca le eccellenze presenti. Ma andiamo nello specifico. Partiamo dalla polemica nata a seguito della chiusura dei laboratori di analisi di Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio. A tal proposito voglio citare una dichiarazione del premier israeliano Olmert che si esprime circa il ritiro di Gerusalemme dal Libano che è stata riportata dal quotidiano il “Foglio” ieri 31 Agosto. Egli dice: «la risoluzione non è un buffet dove puoi prendere cose e lasciarne altre». Questo vale anche nel nostro caso. E’ vero che il Piano di Riordino Sanitario approvato nel Dicembre 2003 prevedeva la chiusura dei due laboratori di analisi ma è vero anche che in cambio si sarebbero dovute ottenute tante altre cose che di fatto non si sono avute. Basta pensare alla concreta riconversione degli Ospedali di polo (riabilitazione, residenze sanitarie assistite, residenze protette, lungo degenze, ecc).

Nello specifico, ad esempio, per quanto riguarda il presidio di Montegiorgio, era stato promesso, in cambio del laboratorio di analisi, l’incremento sul territorio dei punti prelievo in modo tale che l’utente con la chiusura dello stesso ne avrebbe avuto un vantaggio. Così non è stato. E poi, mancano le Potes ovvero il potenziamento delle emergenze, manca il nuovo Pronto Soccorso di Fermo, manca il completamento dell’Ospedale di rete, ecc. In altre parole, il comportamento che si è tenuto è stato quello di andare a razionalizzare dove si poteva ma laddove c’era da sviluppare e potenziare ci si è trincerati dietro ad un dito in base ad una fantomatica mancanza di risorse. E dove erano le risorse ora revocate? Sono iniziati i “Piani” per i quali erano stati stanziati tali fondi? (Ma non era colpa del povero Berlusconi? Ed oggi che fa Prodi?).

I cittadini e gli Amministratori restano sconcertati da questo comportamento. Assistono giorno dopo giorno alla diminuzione dei servizi sanitari a loro disposizione ed al peggioramento cronico di quelli restanti, il tutto senza che venga prospettato loro qualcosa di concreto per il futuro. Poi, sulla “Stampa” di ieri si legge che la Regione Marche ha perso milioni di Euro di finanziamento perché non è stata capace di impegnare quelle risorse. Se è vero ciò (presumiamo di sì visto che la notizia è data a pag. 2 di un’autorevole testata nazionale) sarebbe gravissimo. Non stiamo parlando di una strada o di un contributo per lo spettacolo ma ci riferiamo alla salute dei cittadini ed è inaccettabile che, in una società civile come la nostra, possa succedere questo.

Si è perso tempo a contestare un Governo perché destinava poche risorse alla sanità (comunque sempre maggiori rispetto i Governi di centro sinistra) e poi si viene a sapere che quelle disponibili non sono state spese, bensì “revocate”. Ed inoltre ci si sente dire dalle Autorità Regionali che, per porre rimedio alla situazione e permettere al fermano di recuperare il gap che esiste rispetto agli altri ambiti o Aree Vaste, bisogna aspettare il prossimo Piano Sanitario, subendo così altri tre o quattro anni di transizione. E’ possibile? Infine, l’intervento di Alati e Renzi dell’Ulp, movimento politico del centro sinistra che evidenzia il disagio della popolazione e le responsabilità della sinistra, avanzando proposte concrete e condivisibili (riconversione degli Ospedali di polo, recupero dei posti letto tolti all’Ospedale di rete, necessità di professionisti autorevoli nel “Murri”, copertura dei posti di primari mancanti per l’Ospedale di rete provinciale, necessità dell’emodimanica, analisi dei servizi in rapporto alle aree regionali, ecc.).

Di questi se ne apprezza sia lo spirito propositivo che li contraddistingue sia il coraggio con cui hanno alzato la voce. Sono stati l’unica forza del centro sinistra fuori dal coro. Quello che purtroppo si deve constatare è che quanto profetizzato negli ultimi anni si è avverato. Si era detto che l’Asur non avrebbe funzionato in quanto avrebbe creato diversi livelli di governo, aumentando la complessità organizzativa e diminuendo l’efficienza di un sistema che ad oggi si blocca spesso (vendita del patrimonio, assunzioni, investimenti, etc.) e si era detto anche che i Sindaci del territorio avrebbero perso il loro ruolo, e questo è vero perché venivano chiamati ad esprimere pareri inascoltati o addirittura a ratificare decisioni già prese.

Ed allora la soluzione è solo una e bisogna avere il coraggio di chiedere tutti insieme (centro destra e centro sinistra) la modifica della legge di riorganizzazione della sanità nelle Marche ovvero l’eliminazione dell’Asur. Bisogna costringere la Regione a muoversi in tale direzione anche a costo di richiedere un referendum abrogativo della legge 13/2003 attraverso la raccolta delle firme dei cittadini. Per quanto mi riguarda credo che si è parlato troppo e si è concretizzato poco. E’ necessario passare alle vie di fatto vista l’inerzia della Regione Marche.

Su questo vorrei il conforto ed il consenso di tutti quelli che, a vario titolo, sono intervenuti ed intervengono ancora oggi sulla sanità, dimostrando così il loro interesse anche attraverso azioni concrete.

Infine è troppo facile dare la colpa solo ai direttori di zona. Quanti ne sono stati cambiati in questi anni?

01/09/2006





        
  



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