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Il prof. Bellagamba comunica al sindaco alcune modifiche al PRG

San Benedetto del Tronto | I cambiamenti recepiscono alcune delle indicazioni emerse dagli incontri di questi giorni

di Giovanni Desideri

Ritocchi in corso al nuovo PRG di San Benedetto realizzato dal prof. Piergiorgio Bellagamba e dalla sua équipe, a seguito degli incontri di questi giorni. Il progettista ne ha dato comunicazione al sindaco Martinelli, in parte ribadendo concetti già espressi.

Aggiornamenti. L’aggiornamento della carta alla situazione esistente è una richiesta più volte avanzata in passato, alla quale Bellagamba ha risposto in più riprese, in base alla documentazione fornita dagli uffici comunali. Il progettista ribadisce ancora una volta ciò che si intende per “diritto acquisito”: “il Piano di lottizzazione approvato e convenzionato, il Piano attuativo approvato, la concessione ed autorizzazione rilasciata”. Ribadita anche la volontà di ratificare la situazione di fatto delle “zone miste”, residenziali/artigianali, per esempio lungo la direttrice per Acquaviva.

Diritti edificatori. Bellagamba precisa che “si ritiene possibile garantire i diritti edificatori assegnati dal Piano vigente alle aree ricadenti in Zone B1, B2, B3, mantenendo le norme specifiche vigenti. I perimetri di tali Zone B1, B2 e B3 vengono introdotti nel nuovo PRG come aree residenziali di completamento soggette a concessione diretta, senza obbligo di cessione del 50% della superficie disponibile e senza il vincolo del “lotto minimo” di 1.200 mq: le quantità in gioco sono tali da non alterare il dimensionamento complessivo della nuova edificazione prevista dal Piano”.

Riqualificazione urbana. Un punto sul quale converge anche il tema della perequazione, da realizzarsi, sottolinea il progettista, attraverso la concertazione con i soggetti attuatori. Scrive Bellagamba: “è con i progetti delle “centralità urbane” concepite come luoghi di incontro e di aggregazione sociale che il Piano prevede di acquisire aree pubbliche, attraverso lo strumento della “perequazione urbanistica”, per superare la carenza attuale (le aree oggi disponibili sono pari a meno della metà della dotazione necessaria secondo le leggi vigenti) e realizzare spazi verdi attrezzati, attrezzature sociali, piazze, centri civici, edilizia residenziale pubblica, in ognuno dei luoghi che assumono tale funzione centrale”.

Aree produttive. La zona di Porto d’Ascoli attorno alla SS 16, tra la ferrovia , il fiume Tronto e il Comune di Monteprandone. “Il PRG – scrive Bellagamba – prevede di integrare le destinazioni “artigianale, industriale, commerciale” con una quota idonea di “direzionale” e di ricomporre l’intera area (avente una dimensione di circa 170 ettari), sottoponendola a Piani attuativi parziali, di iniziativa pubblica e privata: è in ordine a tali obiettivi che viene impostato un disegno che garantisce il reperimento delle necessarie aree pubbliche (“parcheggi” e “verde”)”.

Aree a rischio di esondazione. Bellagamba ribadisce che la delocalizzazione delle imprese non è un obbligo, ma un’opportunità per la quale il Piano individua un ambito destinato a PIP (Piano delle attività produttive). Il Comune assumerebbe impegni e responsabilità di attuazione. Ma conforme ad alcuni strumenti come il Piano Assetto Idrogeologico, o il Piano di bacino del Tronto (la cui normativa tecnica è stata dall’Autorità competente rivisitata ed approvata di recente) Bellagamba afferma che “è sufficiente effettuare gli interventi che garantiscano condizioni di sicurezza secondo le norme fissate dalle autorità sovraordinate”.

Collina. Già in commissione urbanistica era stato mostrato il progetto di zone di edificazione nella zona collinare di Fosso dei Galli. Per il 10% della parte restante sono previste strutture su un unico piano per “attrezzature”, per esempio ristoranti o maneggi. Bellagamba ipotizza ora un “premio di cubatura per la destinazione “attrezzature”, dato il significato che esse rivestono per lo sviluppo economico e la riqualificazione del territorio”.

23/04/2005





        
  



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