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Le prime diapositive del nuovo PRG

San Benedetto del Tronto | Seguitissima relazione del prof. Bellagamba e dei suoi assistenti

La sottile linea gialla lungo la città. Lungo le sue zone urbanizzate, che si presentano a forma di L sulla carta: il prof. Bellagamba, progettista del nuovo PRG della città di San Benedetto, ha insistito su una delle idee-guida del lavoro realizzato dall’équipe che ha coordinato: “legare la città, oggi spezzata in alcune parti distinte, con una rete continua di percorsi ciclo-pedonali, per unire tutti gli spazi, da Fosso dei Galli a San Filippo”.

La commissione urbanistica di giovedì 10 febbraio ha registrato quasi il tutto esaurito: costruttori, tecnici di partito e non, ingegneri, architetti e qualche cittadino interessato alle future sorti della città erano già lì prima che consiglieri comunali, sindaco, assessori e progettisti raggiungessero l’auditorium comunale, dopo aver discusso i primi due punti all’ordine del giorno nella sala consiglieri. La continuazione è già in programma per giovedì 17, stessa ora: le 19.

Bellagamba ha ricordato i principali indirizzi ricevuti dall’amministrazione  con le delibere dell’ottobre 2002 e del dicembre 2003 (il Piano Idea), ma anche quella del marzo ’97, quando l’incarico di preparare un nuovo PRG fu affidato all’allora dirigente del settore assetto del territorio, l’ing. Giovanni Zampacavallo, in pensione dal 1 febbraio di quest’anno, ringraziato da Bellagamba per il “patrimonio di conoscenze” acquisito in vista del risultato odierno.

E ha scandito: “è un progetto aggiornato, che non ha subito ipoteche da parte di nessuno”. Un difetto: “non è ancora stato discusso con la città. Ma si può rimediare nei prossimi mesi”. Una nota polemica: “abbiamo avuto cinquant’anni di urbanizzazione un po’ balorda in cui non si è pensato molto alla qualità della vita dei residenti”.

I criteri. Il confronto con i PRG dei Comuni vicini (“è un obbligo di legge, ma non sempre viene rispettato”); il reperimento degli standard di verde e servizi, ovvero gli ormai famosi 27 metri quadrati per abitante contro i 12 attuali; il contenimento dell’espansione: più qualità e integrazione dell’esistente, poca urbanizzazione di “suoli nuovi”. Per evitare mancamenti: “ci sono i margini corretti per gli imprenditori”. Sul turismo: “non c’è bisogno soltanto di alberghi. Mancano attrezzature per i giovani, ludico-culturali”. Sulla viabilità: sì alla bretella Santa Lucia-Ponterotto, per alleviare le condizioni “drammatiche” di inquinamento e di traffico sulla Statale 16. Infine lo strumento già ampiamente preannunciato per il reperimento degli standard: la perequazione. Zone costruite in cambio di zone cedute al Comune per verde e servizi.

Quattordici “schede-progetto” per raggiungere gli standard. Coadiuvato dai suoi collaboratori Luisa Calimani e Franco Panzini, Bellagamba ha mostrato alcune delle 14 “schede-progetto” che risolverebbero il problema degli standard, una specie di “spina dorsale” all’interno della L già edificata, da collegare appunto con percorsi ciclo-pedonali.

Le diapositive. Aree verdi a Fosso dei Galli (piazza e polo sportivo), nella zona Agraria est, nella zona del Parco Eleonora, alla Sentina, lungo i corsi d’acqua (Tronto, torrente Ragnola, delle Fornaci, Acquachiara, Albula: da strappare al degrado), il “parco urbano Brancadoro” con possibilità per la nuova caserma dei Vigili del Fuoco e nuovi parcheggi (in collaborazione con l’ing. Canestrari, autore del piano del traffico), il “parco Europa/ex tirassegno”, la zona San Pio X, l’Albula, la zona del porto, con valorizzazione della pesca ma anche degli scambi con l’altra costa dell’Adriatico (è stato consultato uno specialista in materia di porti, il prof. Giacomo Borruso di Trieste), il “sistema delle piazze centrali” (un parcheggio sotterraneo in piazza Garibaldi), l’ex Ballarin da rendere “luogo di forte rappresentatività cittadina”.

L’arch. Calimani ha insistito infine sulla trasparenza del documento, con particolare riferimento all’area Brancadoro: “la più appetibile economicamente, che pensiamo invece come parco pubblico per i cittadini”. E in generale: “ora che stiamo presentando il piano ogni variazione sarà possibile, ma dovrà essere motivata pubblicamente”.

10/02/2005





        
  



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