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Comunali 2011: Confindustria incontra i candidati

San Benedetto del Tronto | Franceschini, Gabrielli, Gaspari, Calvaresi e Narcisi a confronto con gli imprenditori per dare risposte all’economia del territorio.

di Martina Oddi

I candidati sindaci a confronto con Confindustria

Bruno Bucciarelli invita i candidati sindaci delle prossime amministrative a sfidarsi sul banco di prova dell'economia locale. Gli imprenditori hanno bisogno di risposte concrete e si chiedono quale saranno le priorità dei primi 30 giorni del nuovo governo cittadino. Poi scendono nel dettaglio per bocca di Silvia Mellini, in rappresentanza del settore nautico, Luigi Oddi, imprenditore del terzo settore e Giovanni Cimini, industriale delle energie rinnovabili, chiedono quali sono le prospettive reali del territorio in termini di sviluppo del Porto, creazione di infrastrutture e trasporti e di potenzialità energetiche orientate alla nascita di un Distretto.

Temi caldi, determinanti per la crescita reale dell'economia picena. Il Porto - per il settore ittico, la cantieristica e il diporto nonché il turismo. Le strutture a sostegno dei servizi - soprattutto per la circolazione dei professionisti e dei visitatori, oggi che la Ferrovia rimane la via preferenziale in assenza di un aeroporto e in attesa della Bretella. Nel cuore dello sviluppo economico, secondo Camillo Di Monte, c'è il terziario, e inspiegabile è la quantità di affitti commerciali in esubero e di proprietari affatto disposti a trattare sugli affitti, nonostante la crisi. Nazzareno Torquati sottolinea l'importanza della pesca, la necessità di una sinergia industriale e dell'agognata ZTL nel centro della città.

I 5 candidati - mancano all'appello Primavera, Ferritto e Campanelli - si giocano le migliori risposte nei due minuti concessi dal moderatore, Ferruccio Squarcia, e cercano di intercettare - almeno nelle intenzioni - i bisogni di un'imprenditoria alla ricerca di investimenti.

Marco Calvaresi parla di una politica che sia "un interlocutore vero per la città", e sostiene che, una volta eletto, "la prima cosa a cui mettere le mani è la macchina comunale", razionalizzando le spese in vista del Federalismo Fiscale. Contenere i costi per evitare nuove tasse, mantenendo i servizi, puntando sulla crescita delle imprese come unica via per tornare ad investire. "Le infrastrutture sono determinanti, sia per il turismo che per le industrie". Il Porto è strategico e la pesca va incentivata in termini di marketing di prodotto e riqualificazione della zona nord - attraverso il Terzo Braccio. E, di conseguenza la Bretella - come naturale soluzione di continuità in termini turistici e commerciali. Ma anche la Ferrovia, perché fermate numerose e parco sosta, sono fondamentali per l'indotto industriale e turistico, ad oggi semi - isolato. Il distretto energetico è il futuro ma va incorniciato in una visione che faccia del risparmio energetico una filosofia amministrativa. Non solo energia ma anche informatica, e Calvaresi pensa ad un distretto della Banda Larga, per mettere in rete le esperienze industriali del Piceno e dare loro un respiro globale. Il candidato centrista, sottolinea l'esigenza di rafforzare il settore della pesca, attraverso il Parco Marino e la massima attenzione da dedicare alle questioni centrali come il fermo pesca - che si consuma nei giochi delle lobbies regionali. Uno sviluppo del Settore Ittico da inquadrare nel contesto di una crescita economica e commerciale pianificata, che torni a valorizzare il centro cittadino e a contenere l'invadenza dei centri commerciali - sterili quanto a investimenti sul territorio.

Bruno Gabrielli presenta la sua candidatura come alternativa agli anni di malgoverno di Gaspari e, punta il dito contro quella che definisce "la brutta figura del GAC". E le tante promesse mai mantenute. Il PRG è lo strumento fondamentale per garantire la crescita omogenea e razionale della città, pianificando gli investimenti "senza spendere un centesimo di più di quanto speso finora". Il Porto, il mercato ittico - da potenziale attraverso un'asta del pescato via web - una zona franca per le nuove attività commerciali, il Piano di Spiaggia da sviluppare secondo un'ottica di condivisione, sono le direttive su cui modulare lo sviluppo dei prossimi cinque anni. La responsabilità per infrastrutture carenti e per il nazionale disdegno di San Benedetto, è da attribuire, secondo Gabrielli, a una politica locale debole e a una Regione latitante, "il risultato del governo di questo centro sinistra". Per supplire alle carenze, una sinergia degli Enti e Associazioni di Categoria, da Camera di Commercio a Confindustria, può nascere su un tavolo permanente di confronto con gli imprenditori, Gabrielli ne è certo. Il Porto è il cuore pulsante della città, con la pesca da potenziare attraverso gli investimenti europei. Il Distretto Energetico è una meta importante e, insieme alla razionalizzazione dei consumi, rappresenta una discriminante per il buon governo. La zona a traffico limitato "ad oggi è impossibile perché mancano i presupposti, serve programmazione nel sistema viario e nella creazione di parcheggi".

"Gli altri parlano per il futuro, noi parliamo per l'oggi e per il domani" dice Giovanni Gaspari. Rivendicando una legislatura di cinque anni portata fino infondo, a differenza di quanto fatto dal centro - destra, Gaspari rivendica l'istituzione delle regole economiche, che hanno permesso agli imprenditori di fare mercato - regole certe e uguali per tutti. L'adeguamento tecnico del Porto, i finanziamenti comunitari attratti dal lavoro instancabile dell'Amministrazione, lo Sportello Unico per le Attività Produttive sono considerati, dal sindaco uscente, obiettivi centrati. Insieme alla capacità di fare sistema, e di lavorare in sinergia con le altre Istituzioni ad un progetto complesso, come quello del Porto, attraverso un piano regolatore, la ristrutturazione della zona nord, la cantieristica e l'attività di diporto. Parlando di infrastrutture, indica nella Bretella una meta possibile da perseguire insieme alla Regione e alla Provincia. Se l'aeroporto di Ancona è centrale, secondo Gaspari, questo non si può dire delle Ferrovie. "E' RFI a decidere le strategie di sviluppo dell'azienda, l'Amministrazione Comunale nono può farci niente", minimizza, mentre pone l'accento sull'elettrificazione della tratta Ascoli - Porto d'Ascoli e la realizzazione del sottopasso di via Pasubio. Se per la ZTL ad oggi non ci sono ancora le condizioni, l'idea è quella di crearle in una città che ha bisogno di altri due polmoni per respirare. Porto, pesca e Parco Marino in primo piano in "un mare che è un bene infinito". Sembra infine necessaria al Candidato del centro - sinistra, "piuttosto che la creazione di una zona franca" la fondazione di un Istituto di Credito locale, per finanziare lo sviluppo e le grandi opere. "Rispetto al problema degli affitti" dice Gaspari "io non lo percepisco. Anzi vedo un centro rivitalizzato".

Gabriele Franceschini è convinto dell'estrema urgenza di coniugare ambiente, economia e persone, potenziando i servizi di una città - territorio. Razionalizzare la gestione delle risorse disponibili, garantendo un alto livello dei servizi erogati dal Comune e generando economie in scala. Riportare la burocrazia alla sua accezione positiva di "rispetto delle regole". Velocizzare la macchina amministrativa. Pretendere l'attenzione delle Istituzioni e delle aziende nazionali, come nel caso di RFI, rivendicando l'importanza della nostra città, agevolando i collegamenti e creando il parcheggio lunga - sosta. Centralità del Porto e del problema del rilascio delle concessioni di demanio marittimo. Per una pesca da potenziare, in cui il pescatore gioca il ruolo di contadino del mare. Franceschini riconosce l'importanza fondamentale del terziario per San Benedetto, e annuncia l'originale idea della ZGTP (Zona Grande Traffico Pedonale). "Inutile e contorto il sottopasso in via Pasubio", perché il traffico merci deve essere razionalizzato.

Mario Narcisi attacca Gaspari, che "non ha alcun motivo di vantarsi per aver portato a termine la legislatura, grazie a un compromesso raggiunto con il leader dell'opposizione". Ricorda, che l'acronimo CLC sta per Comitato di Liberazione Comunale. "Per governare la città c'è bisogno di regole, ed esse non sono state applicate" afferma. E punta il dito contro "il PRG: un impegno assunto, mai portato a termine e sostituito con accordi di programma che, se contestati, davano adito a minacce di denunce da parte del Sindaco. Sviluppo economico integrato per il Settore Ittico, parcheggi coperti lungo l'Albula. Per lo sviluppo economico il candidato di CLC guarda ai giovani meritevoli, da portare nel mondo dell'imprenditoria attraverso un processo di coinvolgimento delle imprese, nell'ambito di un sistema di assunzioni incentivate con premi alle aziende e sgravi fiscali. Lavoro e infrastrutture, ferrovie, autostrada e viabilità, e persino un ufficio spedizioni, che funzioni.

Così parlarono i candidati, nella assise di lunedì 2 aprile. Agli imprenditori l'ardua sentenza.

03/05/2011





        
  



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