Posizionare la cabina Enel in zona Rambelli o in zona Formentini piuttosto che in via Puglia tra la scuola materna e palazzo Erica. In quella via sarebbero invece urgenti il rifacimento dell’impianto fognario e il completamento di altre opere di urbanizzazione: il consigliere DS Gabriele Franceschini torna sull’argomento già oggetto di una sua interrogazione al sindaco Martinelli, che verrà discussa durante il consiglio comunale del 3 novembre: “installare una cabina elettrica in una zona così densamente popolata – dice il consigliere – è un attentato alla salute dei cittadini!”.

 

I rappresentanti della ditta Erica (costruttrice dell’omonimo palazzo) sostengono di aver pagato tutto il dovuto per le opere di urbanizzazione (v. “articoli connessi”). Nonostante questo pagamento, secondo Franceschini, la realizzazione concreta delle opere di urbanizzazione è sì a carico dell’amministrazione, ma per propria scelta, e non per obbligo: “la ditta – dice Franceschini – fa appello alla legge 847/64, la quale fa riferimento alla 167/62, che riguarda l’edilizia popolare, in sigla PEEP. L’obbligo da parte dell’amministrazione di realizzare le opere di urbanizzazione riguarda zone PEEP. In questo caso, invece, l’amministrazione poteva benissimo decidere di utilizzare in tutt’altra zona della città gli importi pagati dalla Erica “per opere di urbanizzazione”. Ma è chiaro che proprio via Puglia ha immediata urgenza di un intervento”.

 

Pertanto Franceschini se la prende soprattutto con l’amministrazione comunale e con l’Enel, discolpando al tempo stesso l’amministrazione Perazzoli, di cui faceva parte come assessore alle politiche sociali: “noi – dice Franceschini – allargammo via Puglia, che avevamo inserito in un “piano di recupero”. Saremmo intervenuti nel momento in cui si fossero presentati i problemi odierni, cosa che oggi chiediamo all’amministrazione Martinelli, la quale sta invece procedendo alla sistemazione della sola strada, con un finanziamento di 11 mila euro, mentre ci sono fogne che epurano a confine con la scuola materna, pozzetti maleodoranti, commistione di acque nere e bianche, e infine il fondo stradale dissestato.”

 

“La fornitura di elettricità, gas e acqua – spiega Franceschini – è già presente in una “zona di recupero”, che già dal nome indica una zona urbanizzata, ma appunto da recuperare. L’elettricità non è presente, invece, in una zona non urbanizzata, ma in quel caso si sarebbe dovuto procedere con un “piano di lottizzazione”. Questo per dire che l’Enel deve aver sbagliato il proprio piano di dimensionamento delle linee elettriche in termini tecnici ed economici, se poi non fu in grado di fornire energia anche al nuovo Palazzo Erica, collegandolo con altre cabine già esistenti.”

 

Oggi il comportamento dell’Enel sarebbe conseguenza, secondo Franceschini, della sua privatizzazione: fare la cabina in via Puglia per risparmiare su un intervento più costoso, come l’interramento di cavi connessi alla cabina più vicina a quella zona, o appunto ad una nuova cabina, ma da posizionare presso la casa del custode di Villa Rambelli o presso gli opifici Formentini da tempo dismessi all’incrocio tra via P.S. Damiani e la Statale 16.

 

“Una terza possibilità – aggiunge Franceschini – fu bocciata dopo il 2001 dal dirigente del settore lavori pubblici ing. Buonfigli: la possibilità di realizzare una cabina in prossimità del nuovo parcheggio dell’ospedale. Buonfigli riteneva che il nuovo parcheggio sarebbe stato realizzato in tempi lunghissimi, mentre oggi solo la cabina non è stata ancora realizzata.”