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Genitori inferociti contro la cabina Enel vicino alla scuola materna di via Puglia

San Benedetto del Tronto | Una petizione con 180 firme indirizzata al difensore civico e al sindaco Martinelli

di Giovanni Desideri

la scuola materna di via Puglia

Genitori e residenti come un sol uomo contro la cabina dell’Enel che dovrebbe sorgere a breve in via Puglia a San Benedetto, a poca distanza dal cortile della scuola materna: una petizione per chiedere di trovare un’altra sistemazione, corredata con 180 firme, è stata consegnata in Comune questa mattina, mercoledì, indirizzata al difensore civico e al sindaco Martinelli.

La cabina porterebbe l’elettricità, oltre che nel quartiere, anche e soprattutto nel “Palazzo Erica”, costruito da pochi anni a ridosso della Statale 16, confinante a est con la scuola materna e tutt’ora alimentato con la corrente del cantiere: le relative spese vengono rimborsate dal condominio al costruttore, Giuseppe Mattoni (la ditta, di Offida, è la “Erica Costruzioni” di Rita Capriotti).

I fogli con le firme sono stati riempiti in appena tre giorni a partire da lunedì 18 ottobre, su iniziativa dei residenti e con il coinvolgimento del comitato di quartiere Albula Centro (presieduto dall’avv. Luigi De Sgrilli). Tra i promotori la dottoressa Giuseppina Massicci, medico di famiglia, residente in via Puglia, due nipoti nella scuola già frequentata dai propri figli: “la nocività delle onde elettromagnetiche è accertata. Chiediamo che la cabina venga realizzata altrove, per esempio nello spiazzo antistante Palazzo Erica, che dà sulla Statale 16”.

Domenico Vita, dirigente del I° Circolo Didattico (di cui la scuola fa parte), ha autorizzato la raccolta delle firme: “da un punto di vista professionale non entro nel merito della questione, anche se come capo di istituto devo garantire che non ci siano potenziali pericoli per i bambini. Poi come persona condivido le preoccupazioni dei genitori. Non conosco i valori di inquinamento della cabina, ma per buon senso credo che la cabina possa essere posizionata altrove”.

La scuola materna di via Puglia ospita circa 130 bambini divisi in tre classi omogenee (per età dei bambini) e 2 miste; 13 insegnanti di cui 2 di sostegno. I bambini entrano a scuola dalle 8 alle 9 e tornano a casa tra le 12,15 e le 12,30. La maggior parte (circa 80) usufruisce anche del servizio mensa e torna a casa tra le 15,30 e le 16.

Genitori, nonni e persino baby sitter formano un coro: in nome del “principio di precauzione”. Per Maria Letizia Canaletti la cabina “è una cosa inquinante”, Stefano Illuminati dice che “se la cabina non ci fosse sarebbe meglio”. Catia Talamonti: “le preoccupazioni nascono da supposizioni. Ma è sempre meglio andare sul sicuro”. Graziano Frattari cita per primo la televisione: “in televisione si parla spesso di inquinamento elettromagnetico. Una cabina vicino ad una scuola non è opportuna”. Per Giovanna Carosi, baby sitter, la cabina “è una cosa sconveniente”. Giovanni Curzi è un nonno: “siamo preoccupati perché a detta dei media e di persone competenti non è una cosa salutare”. Per Anna Fortunato “le onde fanno sempre male”.

Fuori dal coro i genitori dei due bambini che abitano proprio nel Palazzo Erica. Con loro anche Alessandro Veccia: “non penso che una semplice cabina possa dare problemi, altrimenti se ne avrebbero in tutta la città. Tutt’al più si faranno delle rilevazioni per verificare il livello delle onde”.

Catia Traini
: “non mi sta bene che la cabina venga realizzata vicino alla scuola. Di onde elettromagnetiche si parla da anni, anche in televisione. Non è accertato al 100% che facciano male, ma ci sono stati casi di patologie gravi. Se se ne parla così tanto qualcosa di pericoloso ci sarà”. “Abito nella zona di via Bianchi, la via della Telecom e dei tralicci dell’alta tensione – dice Alessandra Maderna – Trasmissioni televisive hanno mostrato che quelle onde fanno male.”

Silvana Malavolta
: “pensavamo che la cabina potesse essere interrata. Siamo preoccupati per l’inquinamento elettromagnetico. Un problema simile c’era già stato in via Bianchi ed erano comparsi tanti articoli sulla stampa.” “Non sapevo della cabina, ma sicuramente non è una cosa bella”, dice Donatella Bassetti. Antonella D’Angelo si dice “decisamente preoccupata. Nessuno studio ha smentito la nocività delle onde elettromagnetiche. Per questo non ho mandato il mio bambino più grande alla scuola elementare di via Golgi, vicino alla centralina dell’Enel.”

20/10/2004





        
  



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