Ventidue anni di amministrazione di "Solidarietà e Partecipazione" a Grottammare hanno prodotto un consumo del territorio costante, inarrestabile, attuato attraverso l'uso sistematico di Accordi di Programma in Variante al PRG. Nel dibattito si fa riferimento esplicito alla variante in zona "ex Ruffini" parte della Grande Opera. Nella zona interessata è possibile notare delle differenze nel "come doveva essere" secondo il PRG 1997, si cita: "terreno agricolo a vocazione vivaistica: spazio per la realizzazione di un polo di servizi tecnici per il florovivaismo, comprendente un centro di attività didattiche e di sperimentazione e ricerca di prodotto"; e come "dovrebbe essere" secondo la variante:" i numeri della Variante sono 85.000 metri cubi di cemento pari a 5 volte l'Hotel Silvia 40.000 metri quadrati di superficie coperta pari a 6 campi da calcio 150.000 metri cubi di terreno di riporto pari a 7500 camion su 60.000 metri quadrati pari a 11 campi da calcio € 1.600.000 per la sola messa in sicurezza idrogeologica € 20.000.000 per la costruzione della Grande Opera".

Grottammare Futura è contro la costruzione della Grande Opera perchè è un'operazione inutile e dannosa. Inutile perché non giova al turismo, né al lavoro, né al vivaismo. Dannosa perchè consuma suolo fertile, cementifica il territorio, produce costi di gestione insostenibili. Grottammare Futura parteciperà all'incontro pubblico perché ritiene, con Carlo Petrini, che occorra porre "come elemento centrale di nuova economia il rispetto della natura, il bello, il buono"."..... ciò non è consumo di territorio ma una perfetta armonizzazione tra gli spazi costruiti e gli spazi verdi". (Enrico Piergallini, Riviera Oggi, 20/09/2011).

La provocazione
- Era opportuno cambiare destinazione urbanistica quando l'area era destinata dal PRG a servizi per il florovivaismo? Un'area verde coltivata a piante ornamentali che avrebbe garantito sviluppo e lavoro ad almeno 20 persone.
-Era opportuno spendere 1.600.000 euro per opere di adeguamento al PAI, cementificando ed incubando il fosso?
-Era opportuno consumare tanto terreno agricolo quando a 450 metri giace la struttura dell' ex "Arena" con i suoi 70.000 metri cubi vuoti e i suoi 35 operai in cassa integrazione?
-Era opportuno rendersi disponibili ad accogliere una struttura inutile che costa 20.000.000 di euro e che costerà molto nella gestione?

Continuare a fabbricare volumi non serve e non conviene: sono circa 1000 gli appartamenti invenduti nel territorio comunale. Grottammare Futura si batterà affinchè l'amministrazione effettui un censimento degli edifici vuoti, come proposto dal Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. L'amministrazione si faccia portatrice presso la Fondazione Carisap, finanziatore della Grande Opera, di un progetto alternativo, che ripensi il rapporto tra cemento e sviluppo a favore del bene comune. La politica si impegni a fermare l'espansione urbanistica e a ripristinare la bellezza dei paesaggi, riducendo la quantità e migliorando la qualità degli edifici esistenti. "Fermare il consumo di territorio non significa mica fermare l'edilizia... anzi, dal recupero dell'esistente si creano molti più posti di lavoro che con le opere faraoniche... ". (La Colata, Il Partito del Cemento, F. Sansa e M. Preve).

Non ci sono priorità, a partire da Grottammare, nel nostro territorio su cui investire?