Una riflessione dell'anestesista Mario Narcisi del "Madonna del Soccorso" a seguito della lettera pubblica del sindaco Giovanni Gaspari indirizzata al direttore dell'AV5.

"Suscita grande perplessità l'intervento scritto del Sindaco Gaspari, inviato al Direttore dell'A.V. n.5 Dr. Stroppa e pubblicato Sabato 24 c.m., sulla vicenda del trasferimento all'Ospedale di Ascoli del piccolo neonato, bisognevole di fototerapia, e sulle condizioni dell'Ospedale di San Benedetto del Tronto. Come mai questa esternazione del Sindaco?

Cari concittadini, stando così le cose, dovrete abituarvi ai trasferimenti ad Ascoli. Quanto è accaduto ne è un esempio. Dopo le ultime disposizioni organizzative, il "Centro-nascita" dell'Ospedale di San Benedetto del Tronto è stato ribattezzato "Centro-nasci e...parti".

Da mesi i Medici dell'Ospedale denunciano carenze e disservizi verso la popolazione in genere e nessuno si muove. L'Amministrazione Comunale tace. Anzi, assistiamo esterrefatti agli incontri del Sindaco sui problemi organizzativi ospedalieri, dai quali esce "soddisfattissimo".
Ora , è bastato che un cittadino si rivolgesse a lui per denunciare un mancato sevizio subito, a suo dire, che improvvisamente scatta l'interessamento e l'intervento.  Questo non si chiama clientelismo? 

E' proprio vero che uno si rende conto delle carenze della risposta sanitaria quando ci sbatte personalmente o viene toccato da vicino.  E' una situazione che non si vorrebbe che accadesse per nessuno ed è per scongiurare questi episodi, di mancate risposte sanitarie, che il Personale sanitario ospedaliero, esperto, del "Madonna del Soccorso" lancia allarmi e denuncia pubblicamente di non condividere le scelte organizzative portate avanti dalla Direzione Generale della ex Area Vasta n.5 e, ancora di più, oggi, che si deve parlare di Area Omogenea (L. 135/2012).

Per il momento, lasciamo da parte le motivazioni che hanno guidato il sig. Sindaco a prendere carta e penna e fare pubblicamente questo giusto intervento che non deve essere per il singolo cittadino o per il singolo caso ma per la comunità che lui rappresenta ma ora vogliamo sperare che il Sindaco, resosi conto della situazione e delle carenze, continui su questa strada e si faccia valere nelle sedi opportune per difendere realmente l'Ospedale di San Benedetto del Tronto e la sanità pubblica.

Al Presidente Spacca, se fossi il "Duca di S.Benedetto" (così è stato definito il consigliere Perazzoli) , risponderei che il saldo negativo ( - 27 milioni di euro) , registrato, nel 2011, al Nord delle Marche, quasi certamente dipenderà dai Piccoli Ospedali di Polo che dalle sue parti risultano ancora aperti e che noi, nel Piceno, abbiamo chiuso da tempo e che il nostro saldo positivo
( + 12 milioni di euro) non ci risulta che corrisponda a una sanità globalmente migliore.
Voglio concludere con le stesse parole della lettera:

"Qui si discute di mantenere quel livello minimo di assistenza che permetta ai nostri cittadini di considerare il nostro Ospedale ancora degno di questo nome".