E' stata una cerimonia sobria e discreta, quella tenutasi stamattina in onore di Vincenzo Illuminati, ingegnere dell'aeronautica e vittima innocente, sia del terrorismo che della fatalità. 35 anni e una morte assurda, in una "tragedia" degli equivoci. Cornice del dramma, una San Benedetto - e un'Italia - resa nevrotica, sospettosa e impaurita dagli atti criminosi che si verificavano negli anni di piombo.

Trenta anni fa anche Vincenzo aveva paura, e per questo eluse un posto di blocco costituito da agenti in borghese, temendo che fossero terroristi. Pensando che un posto affollato lo avrebbe protetto, si diresse al corso, ma il colpo di pistola di un agente lo colpì uccidendolo in via Ugo Bassi. E' proprio in via Ugo Bassi 2 che è stata oggi affissa una targa in suo onore, per ricordare la sua vita e soprattutto il contesto della sua morte, avvenuta inutilmente, in un periodo nero di delirio collettivo.

A rendere onore a Vincenzo Illuminati, la cugina Wanda Peroni, che ha voluto esserci come rappresentante della famiglia "Sua madre novantenne non avrebbe retto. E' una donna straordinaria che oggi ha perdonato l'assassino del figlio." Due amici di Vincenzo, Achille Eusebi e Manuela Mazzocchi, hanno fiancheggiato il Sindaco Gaspari, che ha terminato la cerimonia con un appello a non dimenticare: "Bisogna superare quei momenti e guardare al futuro, ma sempre ricordando quello che è stato, e chi purtroppo ci ha lasciato. Vincenzo era un uomo estraneo al terrorismo, che ha avuto, come unica colpa, di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato."
Il 25 luglio 1981