Venerdì 6 luglio una grande festa ha celebrato la consegna delle Bandiere Blu ai Comuni di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima e Martinsicuro: i prestigiosi riconoscimenti sono stati assegnati dalla FEE, la Fondazione Internazionale per l'Educazione Ambientale, in collaborazione con il COBAT e il COOU, i Consorzi Nazionali istituiti per legge per la raccolta e il riciclo di batterie esauste ed oli usati, che da anni sono impegnati nell'evitare la dispersione in mare di questi rifiuti pericolosi.

La cerimonia di consegna è stata presenziata dai Sindaci dei Comuni premiati, a rappresentanti di autorità, civili e militari, insieme al Segretario Generale della FEE Italia, Claudio Mazza, al Coordinatore delle aziende di raccolta dell'area Nord-Est del Coou Vincenzo Grieco, ed al
Responsabile Campagne Speciali COBAT Luigi De Rocchi, che hanno fornito i dati di raccolta dell'olio usato e delle batterie esauste.

Le Bandiere Blu sono simbolo in tutto il mondo di località balneari che si distinguono per la qualità del mare, la pulizia delle spiagge, le strutture turistiche, i servizi offerti e le raccolte differenziate dei rifiuti.

Quest'anno sono state assegnate alle spiagge di 96 Comuni Italiani e la Regione Marche ne vanta ben 12: Gabicce Mare, Pesaro-Lido di Ponente e di Levante, Fano centro-Torrette e Marotta, Senigallia, Sirolo, Numana Alta e Bassa, Porto Recanati-Scossicci, Civitanova Marche, Porto San Giorgio, Grottammare-lungomare nord e sud, Cupra Marittima, San Benedetto del Tronto.

COOU e COBAT: PROTEGGERE L'AMBIENTE, GARANTIRE LA SALUTE DI TUTTI

Oli lubrificanti e batterie al piombo esauste, se eliminati in modo non corretto, si trasformano in potenti agenti d'inquinamento.
Le implicazioni ambientali di un comportamento improprio sono devastanti: l'olio lubrificante crea, infatti, nell'acqua una sottile pellicola che non consente lo scambio di ossigeno e dunque il mantenimento della vita dell'ecosistema sottostante, mentre le batterie utilizzate dai natanti per l'avviamento dei motori contengono sostanze tossiche e aggressive, quali piombo e acido solforico.

Gettare in mare questi rifiuti è, quindi, un gesto irresponsabile che provoca seri danni alla flora e alla fauna marina, basta pensare che il cambio dell'olio di un'automobile, se versato in mare, inquina una superficie grande come un campo di calcio.

Se invece debitamente raccolti e riutilizzati, i rifiuti pericolosi consentono un pieno rispetto dell'ambiente e della salute di ognuno, ed anche un notevole risparmio sulle importazioni di piombo e petrolio.