A proposito di turismo
| CIVITANOVA M. - Marzetti: Sullandamento del nostro turismo pesa la mancanza di una programmazione seria che consenta la messa in atto di interventi strategici in grado di dare reale impulso al settore.
Sull’andamento del nostro turismo pesa la mancanza di una programmazione seria che consenta la messa in atto di interventi strategici in grado di dare reale impulso al settore.
Purtroppo, ad oggi la Regione Marche non si è rivelata in tal senso all’altezza, come ho sottolineato tante volte e ribadito da ultimo questa mattina in occasione di un convegno promosso da Confindustria a Castelraimondo.
Basti pensare che i progetti turistici per il 2006 andavano presentati a settembre, quando ormai la stagione è conclusa e più che a programmare si dovrebbe pensare a redigere consuntivi.
Oltre a ciò, la cancellazione dell’Aptr, sostituita dall’Agenzia per la internazionalizzazione, ha di fatto reso ancora meno agevoli i rapporti tra il Comune e la Regione, con la conseguenza che l’ente locale vede passare sopra la propria testa scelte impartite dall’alto.
Mancano infatti referenti che fungano da reale collegamento tra il governo regionale e la periferia, con il risultato che nel nostro caso il Comune risulta sempre più abbandonato a se stesso.
I finanziamenti ridotti progressivamente all’osso stanno di fatto riducendo il settore ad una cenerentola, mentre servirebbe un piano regionale di programmazione che preveda risorse adeguate.
E purtroppo, a quanto pare, è partito con il piede sbagliato il Testo unico delle norme regionali in materia di turismo (pubblicato sul Bur n. 117 dello scorso 20 luglio). E’ infatti di questi giorni la notizia che il Consiglio dei Ministri ha deciso nei giorni scorsi di impugnare la legge ravvisando in essa alcuni aspetti di illegittimità costituzionale.
Un brutto colpo, se si considera che il citato testo unico attribuisce ai Comuni “le funzioni amministrative in materia di turismo e attività ricettiva non espressamente conferite ad altri enti”.
In virtù di ciò i Comuni sono chiamati a “concorrere alla valorizzazione turistica del proprio territorio, singolarmente o in forma associata o attraverso i sistemi turistici locali (…), mediante l’attuazione di interventi finalizzati alla qualificazione del sistema dell’offerta locale e dei servizi turistici di base”.
Il che è esattamente quanto il Comune di Civitanova e il Sistema turistico locale “Il mare Adriatico delle grandi firme”, da me presideuto, cercano da tempo di fare, seppure tra mille difficoltà dovute alla carenza di risorse e di programmazione da parte della Regione.
Ci auguriamo che di ciò si tenga conto al momento della redazione del documento di programmazione finanziaria per il prossimo anno.
Purtroppo, ad oggi la Regione Marche non si è rivelata in tal senso all’altezza, come ho sottolineato tante volte e ribadito da ultimo questa mattina in occasione di un convegno promosso da Confindustria a Castelraimondo.
Basti pensare che i progetti turistici per il 2006 andavano presentati a settembre, quando ormai la stagione è conclusa e più che a programmare si dovrebbe pensare a redigere consuntivi.
Oltre a ciò, la cancellazione dell’Aptr, sostituita dall’Agenzia per la internazionalizzazione, ha di fatto reso ancora meno agevoli i rapporti tra il Comune e la Regione, con la conseguenza che l’ente locale vede passare sopra la propria testa scelte impartite dall’alto.
Mancano infatti referenti che fungano da reale collegamento tra il governo regionale e la periferia, con il risultato che nel nostro caso il Comune risulta sempre più abbandonato a se stesso.
I finanziamenti ridotti progressivamente all’osso stanno di fatto riducendo il settore ad una cenerentola, mentre servirebbe un piano regionale di programmazione che preveda risorse adeguate.
E purtroppo, a quanto pare, è partito con il piede sbagliato il Testo unico delle norme regionali in materia di turismo (pubblicato sul Bur n. 117 dello scorso 20 luglio). E’ infatti di questi giorni la notizia che il Consiglio dei Ministri ha deciso nei giorni scorsi di impugnare la legge ravvisando in essa alcuni aspetti di illegittimità costituzionale.
Un brutto colpo, se si considera che il citato testo unico attribuisce ai Comuni “le funzioni amministrative in materia di turismo e attività ricettiva non espressamente conferite ad altri enti”.
In virtù di ciò i Comuni sono chiamati a “concorrere alla valorizzazione turistica del proprio territorio, singolarmente o in forma associata o attraverso i sistemi turistici locali (…), mediante l’attuazione di interventi finalizzati alla qualificazione del sistema dell’offerta locale e dei servizi turistici di base”.
Il che è esattamente quanto il Comune di Civitanova e il Sistema turistico locale “Il mare Adriatico delle grandi firme”, da me presideuto, cercano da tempo di fare, seppure tra mille difficoltà dovute alla carenza di risorse e di programmazione da parte della Regione.
Ci auguriamo che di ciò si tenga conto al momento della redazione del documento di programmazione finanziaria per il prossimo anno.
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17/09/2006
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