Il consiglio comunale di mercoledì 19 gennaio ha dato la terza e definitiva approvazione alla variante urbanistica per le scuole “Castello” al Paese Alto e “Borgo Trevisani” al Ponterotto, già poste a compenso per la realizzazione della nuova Curzi: 15 i voti a favore, 9 i contrari, 1 astensione (Paolo Forlì di Forza Italia). Il relativo bando era stato vinto dalla Lita Costruzioni Srl di Fano e ne erano seguite contestazioni da parte dell’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, l’annullamento dell’assegnazione da parte del Comune e una sentenza del TAR Marche contro tale annullamento.

La serata si era aperta con un minuto di silenzio per le vittime del recente maremoto in Asia.

Il capogruppo dei DS Giovanni Gaspari ha parlato di “delibera strampalata”, stante l’annuncio dato dal sindaco Martinelli ai presidenti dei comitati di quartiere di non voler più vendere le due scuole (l’iter per il cambio di destinazione era stato iniziato proprio “scopo vendita”). Critica condivisa da Mauro Calvaresi (lista civica). Critiche ulteriori sono state rivolte da Gaspari non solo all’amministrazione di centrodestra, ma anche al dirigente del settore lavori pubblici (l’ing. Germano Polidori, non nominato): per gli “errori macroscopici” contestati dall’Autorità (il bando) e dal TAR (il suo annullamento).

Il capogruppo DS ha quindi evocato i ritardi nella consegna del nuovo PRG, imputandoli alla difficoltà nel reperire gli standard di 27 metri quadrati di verde e servizi (necessari oltre un milione di metri quadrati), peraltro aggravate, a suo dire, dall’alienazione delle due scuole: “servizi” fino al cambio di destinazione deciso dall’aula. Scuole e PRG: per l’incoerenza sulla prima questione (e la contrarietà dei residenti) e le presunte difficoltà sulla seconda, Gaspari ha rivolto un “accorato appello” a tutti i consiglieri a dimettersi, per far decadere l’amministrazione.

Il secondo punto all’ordine del giorno, riguardante la nomina del rappresentante comunale nella Fondazione Carifermo, è stato ritirato: pare che tale nomina spetti al sindaco e non al consiglio.

Quindi la mozione presentata dal consigliere Gabriele Franceschini (DS) per ripristinare il contributo di 1000 € per il secondo figlio, a cominciare dalle famiglie “incapienti” (quelle che non raggiungono la soglia minima di reddito, per accedere ad altri benefici).

Maggioranza pressoché compatta (tramite il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Pasqualino Piunti, il capogruppo UDC Pino Nico, l’assessore al bilancio Vignoli, i capigruppo di Azione Indipendente Benedetto Marinangeli e di AN Benito Rossi) nel contestare la mancanza di dati per valutare una simile richiesta. Obiezione respinta da Franceschini, che ha ricordato come la mozione fosse stata presentata tempo addietro: il 16 dicembre, e che i nati dall’inizio del 2004 a quella data fossero 371, compresi i figli di genitori extracomunitari. “La spesa necessaria – ha sottolineato Franceschini – sarebbe ampiamente alla portata del Comune”. Richiesta bocciata per 13 voti contro 8 (astenuti Giudici e Nico dell’UDC, Baiocchi della Lista Martinelli).

Infine le dimissioni da consigliere comunale di Domenico Mozzoni (lista Mozzoni, Di Pietro-Ulivo), candidato sindaco per il centrosinistra nel 2001: “prendendo per vere le parole di Gaspari”, come ha detto testualmente, ma dovute all’incarico di presidente degli Albergatori ricevuto da Mozzoni. Al suo posto siederà in consiglio comunale Giulietta Capriotti (prima tra i non eletti).