Stavolta è davvero tutto da rifare per la vendita delle scuole Castello al Paese Alto e Borgo Trevisani al Ponterotto. La Li.Ta. Costruzioni Srl di Fano, che si era aggiudicata il bando presentando l'unica offerta pervenuta, ne è stata esclusa per alcune presunte irregolarità.

La Li.Ta. si era aggiudicata i cinque immobili comunali (oltre ai due già citati, anche l’attuale scuola Curzi, la ex capitaneria di porto di via Paolini, l’ex macello di via Cairoli), in cambio della costruzione di una nuova sede della scuola Curzi e del pagamento della differenza (810 mila euro circa, a fronte di un valore dei cinque immobili stimato in 3 milioni e 82 mila euro). La busta con l’offerta era stata aperta il 26 agosto scorso e come sempre in questi casi l’assegnazione era “provvisoria”, in attesa di accertare il rispetto di alcuni requisiti, che in questo caso non sembrano essere stati rispettati.

Come recita una “determinazione” del dirigente del settore lavori pubblici del Comune, ing. Germano Polidori: “in esito agli accertamenti effettuati in merito alle condizioni di legge in capo all’aggiudicatario e l’acquisizione della relativa documentazione, presso gli Enti Pubblici Casellario Giudiziale, nonché, Casellario Informatico presso l’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici, necessaria per il perfezionamento dell’affidamento e la stipula del contratto, sono emersi elementi tali da integrare fattispecie ostative alla partecipazione alla gara d’appalto ex art. 75 comma 1 lett. c) ed h)  del DPR n. 554/1999 nonché la non veridicità delle relative dichiarazioni rese, in fase di ammissione, dal legale rappresentante dell’impresa.”

Contro tale provvedimento la Li.Ta. potrà naturalmente presentare un ricorso al Tar o al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro 60 e 120 giorni.

Ma già sulla regolarità del bando si era pronunciata l’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici, cui si erano rivolti i presidenti dei comitati di quartiere Paese Alto (Patrizia Logiacco) e Ponterotto (Sergio Pezzuoli). La lettera dell’Autorità, datata 10 settembre 2004 (ma pervenuta il 18) contestava la modalità con cui era stato espletato il bando: impedendo di partecipare solo per l’acquisto di uno o tutti gli immobili, o solo per la costruzione della nuova scuola, oltreché per una permuta tra i primi e la seconda. È prevedibile che l’eventuale nuovo bando dovrà tenere conto delle indicazioni dell’Autorità.