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Villaggio del Lavoro

Montegranaro | La seconda parte dell'intervento dell'avvocato D'Amico

di Stefania Ceteroni

Riportiamo la seconda ed ultima parte dell'intervento dell'avvocato D'Amico, rappresentante della Calepio Scavi.

"La Calepio Scavi è una società che oggi a Montegranaro è in una perfetta parità di attivo e passivo ma non ha liquidità.

E’ inutile che io lo nasconda. Se lo facessi sarei uno sciocco e un suicida. Queste cose le abbiamo palesate in modo molto chiaro anche con atti scritti a tutti: amministrazione, creditori privati, creditori istituzionali, acquirenti, appaltatori e anche a coloro che debbono darci dei soldi e che purtroppo non sono in grado di farlo. Soggetti che non abbiamo aggredito perché non ci sentiamo di farlo anche se, in questo modo, avremmo potuto recuperare una certa liquidità.

La situazione di parità tra attivo e passivo ci ha fatto pensare ad una soluzione del problema da trovare necessariamente con tutti i soggetti interessati perché non vogliamo trovarci il 14 novembre 2005, sentirci dire di essere inadempienti e che dobbiamo risarcire.

Quando c’è una crisi, purtroppo, si deve guardare in faccia alla realtà e si debbono trovare le forme e soprattutto le risorse necessarie per risolvere i problemi.

Abbiamo detto a tutti coloro che sono impegnati economicamente e istituzionalmente nel progetto del Villaggio del Lavoro che vogliamo trovare una soluzione per uscire dal pantano ma non vogliamo proporla puramente e semplicemente per dare a tutti un pacchetto di soluzioni da discutere o da assumere come oro colato.

Noi intendiamo costruire una proposta economica con tutti ed abbiamo cominciato a farlo molto seriamente. La sollecitazione al monitoraggio della situazione che ci giunge dai banchi di minoranza è tardiva perché l’ho già fatta. Il sindaco è stato immediatamente d’accordo su questo.

Ho detto: guardate, facciamo in modo che tutto ciò che viene fatto venga fatto nel modo più trasparente possibile e con il concorso di idee di tutti.

Questo lavoro è stato fatto per il momento dalla Calepio Scavi perché andavano affrontate delle tematiche molto delicate nelle quali l’amministrazione comunale non poteva assolutamente entrare e mi riferisco alle tematiche relative alla debitoria bancaria, ai creditori di tutti coloro che hanno lavorato nel Villaggio del Lavoro.

Abbiamo fatto un lavoro di assunzione di responsabilità reciproca da parte di soggetti che hanno dichiarato di voler concorrere imprenditorialmente a dare soluzione a questo problema anche perché sollecitati a farlo da un coinvolgimento economico già in atto.

Ciò che sto dicendo l’ho scritto in una lettera inviata al sindaco in risposta ad una sua lettera ed è stata protocollata solo oggi (ndr venerdì 19) e me ne scuso. Le cose che sto dicendo ora sono sintetizzate nella lettera.

Sulla questione del controllo e del monitoraggio sono perfettamente d’accordo. Non vogliamo sfuggire a nessun tipo di controllo, mettiamo a disposizione il management del Villaggio del Lavoro per qualsiasi tipo d’informazione o per ricevere delle informazioni che possano venire da parte dell’amministrazione comunale.

Che cosa ho pensato di fare?

Ho pensato innanzitutto di scindere la situazione di Montegranaro dal gruppo Calepio Scavi in modo che non risenta di problematiche negative che potrebbero provenire dal gruppo. La scissione è in via di svolgimento, è già stata fatta l’analisi dei costi e dei ricavi, è stato fatto il bilancio di scissione. Garantisce un pareggio totale tra attività e passività che entreranno nella società beneficiaria che sorgerà dalla scissa Calepio Scavi.

Abbiamo individuato dei soggetti imprenditoriali che si assoceranno all’iniziativa della società beneficiaria per portare a termine 4.000.000 di euro di lavori che mancano, individuate le risorse che dovranno servire a completare nei termini contrattuali di convenzione le opere di urbanizzazione secondarie. Naturalmente il progetto di scissione necessita di un deposito presso il tribunale di Bergamo affinché i creditori possano vederlo e approvarlo.

Lunedì mattina i soggetti partners di questa operazione, che hanno già individuato le opere urgenti per portare a termine le urbanizzazioni sui lotti già edificati, inizieranno i lavori in modo da dare soluzione di continuità ai lavori che sono stati sospesi per redigere e verificare la possibilità di scissione societaria.

L’operazione è questa, i capitali proverranno da questi tre soggetti imprenditoriali e soprattutto ci tengo a precisare con forza che la Calepio Scavi non fugge da nessuna parte. La Calepio Scavi sta qui fino a che non si saranno messe a posto le cose.

Le nostre fideiussioni sono ancora lì a garanzia dell’operazione, le nostre garanzie resteranno lì per obbligo convenzionale. La stessa cosa sarebbe accaduta in caso di cessione delle aree ad un terzo perché la convenzione giustamente prevede la garanzia solidale del dante causa e dell’avente causa.

L’Egitto è una notizia che è apparsa sui giornali. Il ministero dei trasporti egiziano ha un progetto per la realizzazione di 750 chilometri di strada nel deserto. La Calepio Scavi mi ha semplicemente incaricato di andare a verificare la fattibilità di questa operazione per assumere eventualmente un onere e delle obbligazioni contrattuali con il governo egiziano. Questo non vuol dire assolutamente che domani mattina la Calepio Scavi se ne andrà in Egitto ma significa molto semplicemente che stiamo valutando un progetto come ne stiamo valutando altri in altre parti del mondo.

Il fatto che io sia qui questa sera mi pare sia la prova lampante del fatto che nessuno abbia voglia di fuggire.

Una cosa voglio ripetere con fermezza. Oggi nessuno ci può imputare un inadempimento, nessuno. Il 14 novembre 2005 chiunque di voi potrà dirci qualche cosa se non saranno completate le opere.

Uno dei motivi sentimentali che mi hanno portato a venire in questo paese è che mi sono ricordato della frase di un filosofo che io amo molto, morto giovanissimo, che ha scritto gran parte delle opere attribuite a Mao Tse Tung e diceva, mentre le guardie russe andavano a sferrare l’attacco al quartier generale: "C’è grande confusione sotto al cielo, la situazione è eccellente".

Io credo di aver deciso di occuparmi di questa vicenda proprio per questo motivo, per mettere un po’ a posto tutta la confusione che si è fatta su queste problematiche e cercare di dare un contributo, per quanto possibile, non soltanto al mio cliente ma anche alla comunità di Montegranaro.

21/11/2004





        
  



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