“L’amministrazione comunale completerà il suo mandato, si voterà nel 2006. Nel frattempo adotteremo il Piano Regolatore, un risultato straordinario che nemmeno Perazzoli, sindaco accreditato di una maggioranza “forte e compatta”, era riuscito a conseguire.” Il vicesindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti fa professione di ottimismo nel mezzo di una crisi amministrativa risolta sì dal sindaco Martinelli con gli ultimi incarichi conferiti (gli assessori Felicetti e Tassotti), ma di cui si attendono gli ultimi contraccolpi. I colpi di coda.

Dopo le dimissioni dell’assessore all’urbanistica Leo Sestri e gli aggiustamenti operati dal sindaco sembra infatti essersi formato un “partito degli scontenti” che non si limiterà a mugugnare nell’ombra, ma uscirà allo scoperto prima o poi: esattamente il 25 ottobre, giorno in cui si svolgerà il consiglio comunale in seconda convocazione.

E non tanto l’UDC, che pure chiede spiegazioni a Martinelli sull’uscita di scena di Sestri, quanto invece i quattro consiglieri di Azione Indipendente, che fin qui prima avevano assicurato sostegno indefettibile al sindaco Martinelli (6 settembre), poi avevano chiesto due assessorati e un incarico nelle partecipate (10 settembre), poi assolutamente nessun incarico (22 settembre) e ora non si sa: neppure è escluso che possano ritirare l’appoggio al sindaco Martinelli. I quattro avevano parlato infatti di “appoggio esterno” e aggiunto: “il sindaco saprà presto cosa questo voglia dire”.

Di certo la discussione del riequilibrio di bilancio, il 25 ottobre, sarà un voto di fiducia (o di sfiducia) nei confronti del sindaco e della sua giunta. Non approvarlo in quella data (la scadenza di legge era il 30 settembre) significherebbe l’arrivo del commissario prefettizio e le elezioni anticipate. Quella sera i quattro di AI potrebbero votare compatti a favore, oppure astenersi (in questo caso i consiglieri superstiti della maggioranza dovrebbero essere tutti presenti per evitare sorprese) o addirittura votare contro: l’eventualità certamente più clamorosa e anche inattesa, ma non impossibile.

Sullo sfondo alcuni regolamenti di conti dentro Forza Italia, partito cui i quattro di AI dicono di fare ancora parte, sol che vengano sostituiti un paio di coordinatori (quello comunale Paolo Forlì e quello provinciale on. Gianluigi Scaltritti). La crisi politica dell’amministrazione coinvolge sì altri partiti (Eldea Angellotti e Stefano Nico di AN hanno partecipato eccome ad alcune riunioni con l’intera  minoranza di centrosinistra e Rosini della Lega Nord), ma le tensioni FI-AI sembrano oggi i primi nodi che potrebbero arrivare al pettine, tra due lunedì.