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Mozione di sfiducia: “AN valuterà quale dovrà essere il voto dei propri consiglieri”

San Benedetto del Tronto | Intervento del presidente provinciale Guido Castelli. Rosini (Lega Nord): “io non rivelai della mozione. Ora Martinelli rischia di essere ricattabile su tutto”

di Giovanni Desideri

la mozione di sfiducia presentata in Comune

La mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di San Benedetto Martinelli ha iniziato a produrre le sue conseguenze. Non sul sindaco, che ha già dichiarato di non volersi dimettere e di aspettare il voto in aula, ma su quei cinque consiglieri (o i rispettivi partiti) che hanno aggiunto la loro firma a quella dei colleghi dell’Ulivo e di Rifondazione.

Uno di questi, Baiocchi, ha già annunciato che non voterà a favore della mozione. Chiarini, altro firmatario, lo rimprovera aspramente: “d’accordo, la mozione non passerà. A Baiocchi ho già detto personalmente, e lo ripeto, che evidentemente lui fa tutto questo giochetto per ottenere qualcosa dal sindaco. Baiocchi neppure verrà in aula a motivare perché avesse firmato e perché non vota più quella mozione. Quanto a me, avevo detto da tempo di essere passato all’opposizione e i motivi sono noti. Due esempi di cattiva amministrazione si sono aggiunti nel frattempo: la defenestrazione di Sestri (perché tale la ritengo) e la nomina di Felicetti ad assessore. In consiglio comunale, quando la mozione verrà discussa, farò il mio intervento e aggiungerò dell’altro.”

Rosini della Lega Nord precisa che il 26 agosto scorso non fu lui a rivelare sua sponte dell’esistenza della mozione. Essendo ormai circolata la notizia, si limitò a diffonderne il contenuto. Anche Rosini rimprovera Baiocchi e quanti intendessero tirarsi indietro rispetto alla firma già apposta: “ognuno fa quello che vuole della propria credibilità. Io quando firmo una cosa rispetto quella firma fino alle estreme conseguenze.”

Sulla possibilità che qualcun altro possa votare quella mozione oltre i 16 firmatari: “io non mi sono mosso per ottenere più di 16 firme, perché pensavo bastassero. Diciamo questo: purtroppo si è verificato in altre occasioni che i momenti di difficoltà del sindaco siano stati utilizzati per fare degli interessi particolari. Non è affatto un’ipotesi peregrina quella per cui ora potrebbero verificarsi dei ricatti per consolidare posizioni o essere agevolati nell’ottenere immeritati benefici. Ma se anche Baiocchi si tirasse indietro, saremmo quindici: Martinelli diventerebbe ricattabile su tutto. Ogni consigliere comunale avrebbe diritto di vita o di morte su questa amministrazione. Il potere sarebbe affidato a chiunque vorrà esercitarlo, visto che Martinelli non vuol dimettersi.”

La mozione di sfiducia è stata firmata da due consiglieri di Alleanza Nazionale, Eldea Angellotti e Stefano Nico. Per loro (che non rilasciano dichiarazioni) parla il presidente provinciale di AN Guido Castelli: “io sto a quello che dichiarò il coordinatore comunale Vignoli all’indomani di questa iniziativa, che risale al 26 agosto. Vignoli disse che quelle firme avevano lo scopo di accelerare la definizione della crisi. Erano una cura da cavallo contro la crisi. Oggi mi pare che siano cambiati i tempi. Ad ogni modo ci sarà una riunione del coordinamento comunale per decidere quale dovrà essere il voto dei nostri due consiglieri. Non so da chi sia partita la loro iniziativa. Verosimilmente da loro stessi”

Vignoli: “quella mozione è un documento vecchio. Quando fu firmato non c’era un mandato del partito e non posso certo sapere quale sia il pensiero di oggi dei nostri due consiglieri su una cosa firmata un mese e mezzo fa. D’altra parte ho già detto nei giorni scorsi che nessun consigliere di AN voterà alcuna mozione di sfiducia. Io penso che non ci saranno problemi per l’amministrazione.”

Il centrosinistra giura che ci sarebbero altri consiglieri pronti a votare la mozione. I sospetti cadono in primis sul gruppo di Azione Indipendente. Ma il capogruppo Benedetto Marinangeli non lascia spazio ad altre supposizioni: “noi non voteremo mai quella mozione. Ne parleremo in una riunione, ma nessuno di noi intende votarla. Avevamo detto che avremmo garantito la maggioranza e non cambiamo idea.”

11/10/2004





        
  



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