Non ce ne voglia il dottor Piccinini, direttore generale dell'Azienda di Promozione Turistica della Regione Marche, se poniamo alla sua attenzione il seguente interrogativo:
che se ne fa il personale dello IAT (l'ex APT) di San Benedetto dei 4 scatoloni colmi di ‘cofanetti' che contengono 3 dotte pubblicazioni sul tema ‘I castelli, la terra e le acque' dell'alta Marca?
Si, questo è il materiale promozionale arrivato nei giorni scorsi allo IAT di San Benedetto, frutto del finanziamento della Comunità Economica Europea, della Leader II e della Regione Marche. Potrebbe replicare, il dottor Piccinini, che sono soldi dell'Unione Europea e che vanno comunque sfruttati e nessuno lo metterebbe alla ‘gogna'. Però, dovrebbe anche spiegare agli operatori turistici delle Marche e, principalmente, a quelli di San Benedetto, indiscutibile perla della Riviera delle Palme e prima attrice del turismo della Regione Marche, in fatto di presenze, come mai le pubblicazioni turistico – promozionali interessano 23 Comuni che nulla hanno a che fare con le realtà turistiche del Piceno: da Apiro a Cingoli, da Cupramontana a Matelica, da Sassoferrato a Staffolo.

In parole povere, gli addetti ai lavori dello IAT dovrebbero ‘ammollare' a quanti chiedono informazioni sulle peculiarità storico – culturali, naturalistiche, folcloristiche ed eno – gastronomiche di San Benedetto, delle alternative della Riviera delle Palme e del Piceno, il ‘cofanetto' promozionale dell'alta Marca? Come dire: darsi la zappa tra i piedi, indirizzando i papabili turisti in altre aree turistiche delle Marche.

Un'assurdità (a meno che non siano i turisti a chiederlo), oltretutto quando i depliant che pubblicizzano i Comuni della Riviera delle Palme, stanno scarseggiando e non è ancora chiaro quale sarà l'iter tecnico – amministrativo per programmare la ristampa delle nuove brochure promozionali. Se l'Azienda di Promozione Turistica delle Marche sembra più interessata a sponsorizzare Apiro e soci, dovrebbe essere il Consorzio Turistico ‘Riviera delle Palme' ad azzerare l'indubbia penalizzazione e, in futuro, il ‘Sistema Turistico Locale'.

Ma dove troveranno i soldi? Non di certo dall'Unione Europea.