Si è costituito anche a Fermo e nel territorio fermano il Movimento costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori: un nuovo soggetto politico teso a rompere il bipolarismo che ingessa il sistema politico italiano.

"Numerose le adesioni giunte in pochi giorni, dopo l’assemblea nazionale tenutasi al Cinema Barberini di Roma - si legge in una nota - In un clima agghiacciante di riformismo debole, teso alla penalizzazione sempre più mirata degli interessi dei lavoratori e delle classi meno abbienti, in una situazione storica che vede l’attuale sinistra anche quella cosiddetta radicale (Rifondazione comunista, Pdci), abdicare sul rifinanziamento della missione di guerra in Afghanistan, il Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori si pone come baluardo attivo nel rilancio della opposizione di classe contro i tentativi sempre più nefasti e pericolosi di questo capitalismo e di questo mercato che generano inquietanti ingiustizie sociali e ricchezze concentrate nelle mani di pochi.

La truffa della sinistra politica ai danni del suo stesso popolo è impietosamente sotto gli occhi di tutti:a chi chiede pace e solidarietà con i popoli oppressi, si risponde con il rifinanziamento delle missioni di guerra; a chi chiede più certezze per il proprio futuro, si risponde confermando il precariato della Legge Biagi e preparando una manovra economica di tagli e sacrifici sociali; a chi chiede più diritti e più libertà si risponde con l'ossequio al Vaticano e con la continuità con le politiche anti-immigrazione. Questo è ciò che offre il governo dell'Unione a lavoratori, giovani, studenti, donne e uomini che hanno sperato di vedere una qualche rottura con le politiche del governo Berlusconi e delle destre, che si sono impegnati in grandi mobilitazione oggi mortificate come quella contro la Tav o per l’abrogazione della Legge Moratti.

Il Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori si rivolge ai movimenti, ai delusi delle precedenti esperienze politiche e di partito, ai giovani, a coloro che in precedenza non si sono mai impegnati attivamente perché non trovavano soggetti di riferimento, a tutti quelli che intendono operare per un futuro di giustizia sociale. Riteniamo prioritario collegare le lotte sociali dei lavoratori italiani alle lotte di liberazione dei popoli oppressi dall’imperialismo,a partire dal popolo palestinese ed iracheno. Vogliamo promuovere un processo di aggregazione di tutte quelle forze e quelle istanze che aspirano a liberare il nostro territorio da una presenza invasiva della destra, a riportare l’attenzione su temi come la disoccupazione e il precariato, a sostenere le sempre più numerose emergenze familiari innescate dal costo della vita e dal crollo del potere d’acquisto dei salari, a batterci contro la insicurezza nei luoghi di lavoro e contro il lavoro nero e sottopagato, ad impegnarci contro una sempre più massiccia e indiscriminata cementificazione del territorio e contro la liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici".