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Grande successo per Lloyd e Sir a cena domenica scorsa con il pubblico di In Art

San Benedetto del Tronto | Domenica 22 aprile, con l’ultimo appuntamento “special”, che ha avuto come ospite lo scrittore Simone Tempia, si è conclusa con grande successo la seconda edizione della rassegna In Art.

di Elvira Apone

Simone Tempia con Teresa Valiani e Gianluca Marinangeli

Domenica 22 aprile, al Medoc di San Benedetto del Tronto, con l’ultimo appuntamento “special”, “A cena con Lloyd”, che ha avuto come ospite lo scrittore e giornalista Simone Tempia, si è conclusa con successo e grande partecipazione di pubblico la seconda edizione della rassegna In Art, organizzata dall’associazione culturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini insieme a Paolo Soriani. Ad accompagnare il pubblico in un viaggio attraverso il mondo di Simone Tempia è stata la giornalista Teresa Valiani che, con grazia e discrezione, senza canovacci, scalette o copioni da seguire, ha permesso a Simone di raccontarsi e di svelarsi poco a poco, con spontaneità, sincerità e senza filtri. E insieme a loro, con altrettanto garbo e delicatezza, un altro io narrante, quello dell’attore Gianluca Marinangeli, ha dato voce ora a Simone, ora a Lloyd, il suo maggiordomo immaginario, compiendo anche lui, domenica, insieme a tutto il pubblico di In Art, questo sorprendente e avventuroso viaggio dalla destinazione ancora sconosciuta.

Una folta chioma scura, due occhi vispi e intelligenti, che scrutano attraverso un paio di lenti rotonde, due lunghi baffi neri, che ha definito le sue “antenne”, un aspetto serio ed elegante, una brillante verve, la battuta sempre pronta, tanta autoironia, un bel carico di simpatia, ma anche, come lui stesso ha confessato, un po’d’imbarazzo nel sentir leggere i propri scritti: questo il ritratto di Simone Tempia, un giovane scrittore di talento che, circa due anni fa, ha esordito con il libro “Vita con Lloyd”, nato dall’omonima pagina Facebook lanciata nel 2014, che lo ha fatto conoscere a una grossa fetta di lettori dei quali Simone ha dichiarato di non voler tradire la stima, peraltro ampiamente ricambiata. Una pagina e un libro che si sono subito distinti per la totale assenza di volgarità, sia nella forma che nella sostanza, e un pubblico, quello che ormai da alcuni anni lo segue con interesse, che non rappresenta una ristretta cerchia di persone, ma un folto gruppo di gente “normale”, che ha intrapreso con lui un dialogo, che si è ritrovato tra le sue righe, in mezzo alle sue parole e, proprio grazie a quelle parole, si è sentito a proprio agio e in grado di comunicare senza il timore di essere giudicato. E Simone ha saputo interagire con tutti, e lo ha fatto con raffinatezza e con quell’umiltà che, come ha ammesso, ciascuno di noi dovrebbe avere, non solo per ascoltare i consigli degli altri, ma soprattutto le loro storie, ereditando quel ricco e variegato bagaglio di vita che ognuno di noi può donare all’altro. Ed è proprio da questo grande atto di generosità che è nata la sua scrittura, una scrittura che nasconde, sotto la patina dell’ironia e del disincanto, tutta la profondità di pensieri e riflessioni sulla vita e sul genere umano raccolti attraverso un continuo e dialettico rapporto con gli altri, di cui Lloyd, il suo saggio e discreto maggiordomo immaginario, è il portavoce. Perché in lui, ha spiegato Simone, convergono, come in una polifonia, le voci di tutti coloro che, giorno dopo giorno, hanno comunicato con lui, e ancora lo fanno. Ma non solo. Lloyd lo fa vergognare, lo mette di fronte ai propri errori per fargli capire come correggerli, lo induce a scavarsi dentro per riconoscere se stesso e per scoprire le proprie paure e le proprie insicurezze. Lloyd rappresenta l’incredibile poliedricità di un’umanità straordinaria la cui voce è stata da Simone ascoltata e registrata, come su un nastro indelebile. “Lloyd è un’intuizione” ha affermato Simone Tempia, “credo che mi abbia insegnato che è bello cambiare, mi ha ridato la curiosità per il giorno dopo. Lloyd mi ha detto che ogni giorno non è mai uguale a quello precedente”. Lloyd lo ha messo e lo mette continuamente di fronte al proprio destino ed è questo destino, per quanto ignoto e tutto da scrivere, a fare la differenza.

Così, dopo “Vita con Lloyd”, è nato “In viaggio con Lloyd”, che non ne è la continuazione, bensì un ulteriore passo in avanti; il frutto sofferto di un lavoro di scrittura e riscrittura, che ha dato vita a “passaggi magici”, a pagine dentro le quali Simone Tempia si è sentito finalmente al sicuro e, dunque, capace di regalare anche ai suoi lettori questo senso di soddisfazione e di sicurezza. Metafora, viaggio alla scoperta di se stesso e degli altri, sguardo sui propri dubbi e sulle proprie incertezze, riflessione sulla vita: qualunque cosa sia, “Viaggio con Lloyd” resta comunque un eccezionale atto d’amore nei confronti di tutti quei lettori che gli hanno dimostrato solidarietà e affetto e che Simone ha sentito la necessità e il dovere di ringraziare.

E andando incontro al proprio destino, non senza, però, i preziosi e impagabili consigli del suo maggiordomo immaginario di nome Lloyd, Simone Tempia si è congedato dal pubblico di In Art, visibilmente partecipe e coinvolto, ricordando che nessuno può sottrarsi a se stesso e alla propria verità e, soprattutto, che nessuno può bastare a se stesso. Lloyd o non Lloyd.

 

 

 

24/04/2018





        
  



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