Domenica 27 novembre al Medoc di San Benedetto del Tronto, la rassegna letteraria e musicale In Art, organizzata dall’associazione culturale Rinascenza sotto la direzione artistica di Annalisa Frontalini, offrirà al pubblico un omaggio all’indimenticabile cantautore piemontese Gianmaria Testa, scomparso il 30 marzo di quest’anno all’età di cinquantasette anni. Ospite d’eccezione della serata sarà la moglie Paola Farinetti, madre dei suoi figli, abile manager e compagna di vita, che, attraverso il libro “Da questa parte del mare” (Einaudi edizioni) scritto dal marito, permetterà ai presenti di avvicinarsi alla straordinaria figura di Gianmaria Testa, artista di grande sensibilità e spessore, musicista e cantautore raffinato e garbato. Alle 22,00 circa, dopo la cena, i musicisti Pietro Verna e Andrea Campanella, accompagnati dalla voce narrante di Gabriele Zanini, dedicheranno, con la sensibilità che li caratterizza, un rispettoso tributo a Gianmaria Testa con il concerto “Ricordando Gianmaria Testa”.

Barese di nascita, laureato in “Scienze dell’educazione e della formazione” con una tesi sulle figure femminili nei testi di Fabrizio De Andrè, Pietro Verna si è accostato sempre di più al mondo della musica, partecipando a diversi master tenuti da artisti come Bungaro, Niccolò Fabi, Giò di Tonno e a vari musical messi in scena da compagnie emergenti. Finalista e vincitore di numerosi concorsi musicali, appassionato di scrittura, amante della musica francese, etnica e mediterranea, Pietro Verna ha realizzato nel 2012 il suo primo disco autoprodotto dal titolo “Ritratti”, una raccolta di inediti che vuole essere un viaggio esplorativo dell’animo umano attraverso la rappresentazione di stati d’animo, passioni, sentimenti e sensazioni. Pugliese anche lui, diplomato al Conservatorio, polistrumentista, Andrea Campanella è un musicista talentuoso ed eclettico che ha portato e continua a portare la musica jazz in tutto il mondo, esibendosi nei più importanti locali di Parigi, Berlino, Londra, Praga, Mosca, prendendo parte a diversi festival musicali e collaborando con musicisti di fama internazionale. Spezino di nascita e pugliese di adozione, Gabriele Zanini scrive e recita poesie, condividendo spesso con il pubblico le proprie emozioni, come ha fatto anche nel libro “Ho vissuto”, in cui ha rievocato i più bei momenti della propria vita, tutte le piccole e grandi cose che l’hanno resa speciale e indimenticabile senza, però, staccarsi dal presente e gettando comunque uno sguardo attento al futuro.

Cantante dal timbro delicato e deciso, in cui l’asprezza di alcuni toni si alterna alla morbidezza di altri, paroliere acuto e profondo, chitarrista apprezzato da tanti grandi musicisti, Gianmaria Testa ha saputo raccontare, attraverso le proprie canzoni, la vita in tutte le sue molteplici forme e l’ha fatto con delicatezza, lucidità e umiltà. Schivo e riservato, spesso reticente ad apparire in televisione e a partecipare a programmi radiofonici, è riuscito a farsi amare grazie alla forza della sua musica, alla potenza espressiva dei suoi testi che, come poesie che nascono dal profondo dell’anima, arrivano dritte al cuore di chi le ascolta per lasciarvi un’impronta indelebile. Vincitore nel ’93 e nel ’94 del premio al Festival di Recanati, ha inciso nove dischi: “Montgolfières” (1995), “Extra-Muros” (1996), “Lampo” (1999), “Il valzer di un giorno” (2000), “Altre Latitudini” (2003), prodotto da Paola Farinetti, “Da questa parte del mare” (2006), che ha ricevuto la targa Tenco 2007 come miglior album dell’anno, il live “Solo – dal vivo” (2009), “Vitamia” (2011) e il live “Men at work” (2013) e ha tenuto più di tremila concerti tra Italia, Francia, Germania, Austria, Belgio, Portogallo, Canada e Stati Uniti. Moltissime sono state le sue collaborazioni con altri musicisti italiani del mondo del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi a Enzo Pietropaoli, da Paolo Fresu a Rita Marcotulli, da Riccardo Tesi a Enrico Rava; da ricordare sono anche due sue importanti collaborazioni: “RossinTesta”, viaggio surreale con Paolo Rossi e “Chisciotte e gli invincibili”, tratto da un testo inedito di Erri De Luca, da cui è nato anche lo spettacolo teatrale “Chisciottimisti”. Tra le altre produzioni sono da menzionare il DVD dello spettacolo “Guarda che luna!” con Banda Osiris, Enrico Rava, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo, il DVD nella versione francese di “Chisciotte e gli invincibili” con Gallimard, la partecipazione a “F. à Léo” (omaggio a Léo Ferré), rilettura in chiave jazz dell’opera di Léo Ferré con Roberto Cipelli, Paolo Fresu, Attilio Zanchi e Philippe Garcia, finalista al premio Tenco 2008 nella categoria “interpreti”. Risale al 2011 il debutto di Gianmaria Testa al teatro Carignano di Torino con lo spettacolo “18 mila giorni – il pitone”, un testo di Andrea Bajani sul tema del lavoro che lo ha visto protagonista insieme all’attore Giuseppe Battiston per la regia di Alfonso Santagata, portato poi in tournée in tutta Italia, mentre è avvenuto nel 2012 il suo esordio come scrittore con la pubblicazione del libro “Ninna nanna dei sogni” (Gallucci editore), una canzone-favola per grandi e piccoli apparsa anche nella versione francese e seguita, l’anno successivo, dal libro-disco “20 mila Leghe (in fondo al mare) ”, edito sempre da Gallucci.

Artista poliedrico e di notevole talento, Gianmaria Testa ci ha lasciato anche un libro di forte impatto emotivo a metà strada tra storia e autobiografia: “Da questa parte del mare, che ha la prefazione di Erri De Luca e ha preso il titolo dall’omonimo lavoro discografico del 2006 dedicato anch’esso al tema delle migrazioni contemporanee e a quel senso di sradicamento dalla propria terra che il viaggio forzato verso altri paesi necessariamente comporta. Un libro intenso ed emozionante in cui, attraverso storie di vita vera e sofferta, Gianmaria Testa, senza retorica e demagogia, rivela la sua enorme capacità di raccontare, con semplicità e poesia, ma anche con saggezza e severità, il destino di un’umanità dolente e punita dalla sorte, mantenendo sempre vivo e vigile il suo sguardo verso gli altri, verso il dramma di uomini e donne in cui tutti possono riconoscersi. Con la stessa abilità narrativa, Gianmaria Testa parla anche della propria vita: la giovinezza, il lavoro di ferroviere, lasciato per abbracciare a pieno quella che è sempre stata la sua più grande passione, la musica, i genitori, i figli, la moglie Paola, cui il libro è dedicato. E come sempre, lui resta un po’ in disparte, come dietro le quinte, perché, come ha scritto Erri De Luca nella prefazione, non riesce a raccontare se stesso senza gli altri: “Hai messo insieme pezzi del tuo tempo senza ricavarne un’autobiografia, perché non riesci a dire di te senza gli altri. Ti scansi dal centro, lasci il tuo capitolo all’ospite di turno”.

E domenica, invece, sarà lui il vero protagonista della serata, mentre il pubblico si farà da parte, si metterà in un angolo per ascoltare la sua storia, una storia fatta di musica, poesia ed emozioni, la storia di un uomo come tanti che ha saputo coniugare mirabilmente vita e arte.