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Aperta la stagione del Macerata Opera Festival con il Rigoletto allo Sferisterio

Macerata | Il motto della nuova edizione "Nutrire l'anima", in linea con il tema "Nutrire il pianeta" di Expo 2015, non poteva escludere l'opera di Giuseppe Verdi, che si apre con una festa e un banchetto, segni di convivialità.

di Ludovica Mazzini

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Il Rigoletto si divide in tre atti, con libretto di Francesco Maria Piave, e fa parte della cosiddetta trilogia popolare di Verdi, insieme al Trovatore e alla Traviata.

L'opera originale, tratta dal dramma "Le Roi s'amuse" di Victor Hugo, è ambientata a Mantova intorno al XVI sec.
La scena si apre con una festa, durante la quale il Duca parla di una giovane che vede sempre all'uscita della chiesa, Gilda, che viene creduta erroneamente l'amante di Rigoletto, il buffone di corte.

Il Duca, noto spirito libertino, viene accusato dal Conte di Monterone di avergli sedotto la figlia e, mentre Rigoletto lo irride, il Conte maledice lui e il Duca.
Nonostante le cure della cameriera Giovanna, il Duca si è già introdotto in casa e, incontrata Gilda, le dichiara il suo amore travestendosi da povero studente e facendola innamorare immediatamente.

Intanto un gruppo di cortigiani organizza il rapimento di Gilda e si fa aiutare dallo stesso Rigoletto che, ingannato e bendato, capisce la verità solo a fatti compiuti.
Il Duca, poi, si fa portare Gilda in camera e il povero Rigoletto, disperandosi, si rivolge al sicario Sparafucile per avere vendetta.

Rigoletto ordina a Gilda di travestirsi da uomo come protezione e raggiungere Verona, ma ella non riesce ad allontanarsi a causa dell'amore che prova per il Duca e, all'oscuro del padre, si reca alla locanda dove il Duca si stava intrattenendo con Maddalena, la prostituta sorella di Sparafucile.
Maddalena, invaghitasi del Duca, prega Sparafucile di risparmiarlo e i due fratelli riescono a giungere a un compromesso, decidendo di uccidere il primo uomo che avesse raggiunto la locanda.

Gilda, avendo ascoltato tutto, si sacrifica per il Duca e viene, dunque, pugnalata e consegnata a Rigoletto in un sacco.
Quando Rigoletto sente cantare il Duca, capisce l'inganno di Sparafucile e scopre la figlia in fin di vita, la quale chiede perdono al padre prima di morire.
L'opera si conclude con il canto disperato di Rigoletto, conscio dell'avvenuto compimento della maledizione del Conte di Monterone.

Ciò che ci propone, invece, il regista Federico Grazzini è una dimensione del tutto nuova e moderna dell'opera: l'atto si svolge in un'unica scena ambientata in un decadente Luna Park, il cui ingresso è sormontato da un'enorme e grottesca maschera di clown con la bocca spalancata; sopra di essa si staglia la scritta luminosa LUNA PARK, con alcune lettere fulminate.

Anche i personaggi sono rivisitati in chiave contemporanea: troviamo, infatti, narcotrafficanti e prostitute, tra cui un transessuale, e il Duca stesso viene rappresentato come un boss malavitoso con la banda al seguito.
I continui riferimenti ai vizi della nostra società rendono piacevole e semplice l'ascolto dell'opera stessa, che non risulta mai difficile da seguire.
Oltre ai personaggi principali, quali Rigoletto, il Duca e Gilda, ampio spazio è lasciato al coro, composto dalla banda malavitosa del Duca di Mantova: un coro numeroso e dinamico ampliato dalla presenza di ballerini che rendono ancor più esaltante e interessante la scena, completando con i movimenti ciò che il libretto e le melodie esprimono.

I costumi, curati da Valeria Donata Bettella, appaiono azzeccati nella loro modernità e si intrecciano agli altri elementi di scena per rendere l'azione più comprensibile e simbolica: il coro in completo nero elegante, le prostitute vestite da escort e il Duca con smoking o giubbotto di pelle.
Un'interpretazione attuale ampiamente applaudita dal pubblico, cruda e forte nei simbolismi e nei suoi riferimenti agli atti violenti (viene addirittura inscenato uno stupro di gruppo), ma mai volgare o pesante, che ha visto l'arena Sferisterio gremita in tutte le sue repliche.

12/08/2015





        
  



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