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Il pensiero del Vescoso Gestori sulle dimissioni del Santo Pontefice

San Benedetto del Tronto | "Nella mattinata del 28 febbraio dovevo essere in udienza dal Santo Padre per la Visita ad limina, insieme ad alcuni Vescovi delle Marche. Forse l'incontro avverrà diversamente: sarà un abbraccio spirituale".

di + Gervasio Gestori

Monsignor Gervasio Gestori

La notizia delle dimissioni di Benedetto XVI dalla Sede di Pietro, programmata per il prossimo 28 febbraio, mi viene comunicata da un giornalista in udienza, mentre ritorno dall'Ospedale Civile, dove ho celebrato la Messa nella festa della Madonna di Lourdes, Giornata Mondiale del Malato.

La comunicazione è assolutamente inaspettata. In verità, l'età del Papa, ormai ottantaseienne il prossimo 16 aprile, aveva già superato quella del suo Predecessore il Beato Giovanni Paolo II, e non mancavano segnali di stanchezza e di fatica in questi ultimi mesi, ma nulla lasciava presagire questo annuncio.

Di fronte all'avanzare degli anni e dei disagi, la scelta che si presentava era duplice: proseguire il ministero, affrontando tutti i momenti della decadenza fisica, come aveva fatto con grande coraggio ed umiltà Giovanni Paolo II, oppure privilegiare l'efficienza di una gravosissima responsabilità, dichiarando con non meno coraggio ed umiltà le proprie dimissioni.

Karol Wojtyla, scegliendo di andare avanti, ci lasciò una altissima testimonianza di fede e di serenità, vivendo la malattia con esempio commovente fino all'ultimo respiro; Joseph Ratzinger ha preferito ritirarsi in disparte, mentre è ancora pienamente lucido, dopo avere guidato la Chiesa con un magistero di indiscussa sapienza teologica e pastorale, per affidare il timone della Barca di Pietro ad altre mani più pronte e più giovani.

In un silenzio, povero di parole ma carico di affetto e di gratitudine, mi sento in queste ore profondamente commosso e non riesco a fare altro che pregare.
Nella mattinata del 28 febbraio dovevo essere in udienza dal Santo Padre per la Visita ad limina, insieme ad alcuni Vescovi delle Marche. Forse l'incontro avverrà diversamente: sarà un abbraccio spirituale.
Adesso invito tutti a pregare il Signore per Benedetto XVI, il Papa dallo sguardo dolce e semplice, dal temperamento riservato e quasi timido, dalla sapienza indiscussa, dal cuore grande per il Signore e per la santa Chiesa.
Grazie, caro Papa Benedetto. Ti vogliamo ancora più bene.


Vescovo

11/02/2013





        
  



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