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La Regione interviene ancora sulla sanità, i sindaci si uniscono per dire no!

San Benedetto del Tronto | Dopo le tante polemiche arriva l'ennesima cattiva notizia, dal punto di vista sanitario, per il Sud delle Marche. Sembra infatti che pochi giorni fa la regione abbia nuovamente modificato il piano degli investimenti infrastrutturali...

di Emanuele Ciucani

Da Sx i sindaci: Castelli, D’Annibali, Gaspari, Merli e D'Erasmo

I sindaci del Sud delle Marche capitanati da Giovanni Gaspari si sono riuniti per analizzare il nuovo piano degli investimenti infrastruttarli in campo socio-sanitario, che è stato modificato pochi giorni fa dalla regione, in peggio. Il testo precedente, approvato il 25 ottobre scorso, prevedeva per l'Area Vasta 5 e cioè quella della provincia di Ascoli 2 punti:

1) Studio di fattibilità per il nuovo ospedale di Area vasta territoriale

2) Istituzione dell'Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Sud"

Questi due punti erano in programma e si sarebbe dovuti attuare fino a qualche giorno fa, quando la regione, di punto in bianco e senza dare spiegazioni particolari ha modificato nuovamente il testo. Cosa è cambiato?

La prima differenza è la preoccupante premessa inserita dalla regione: "Si procederà ai lavori indicati in coerenza con le disponibilità finanziarie che saranno erogate dal Ministero" e la seconda differenza ancor più preoccupante è la modifica del punto 2 che si trasforma cosi: "Si procederà alla valutazione delle modalità istitutive dell'AO "Ospedali Riuniti Marche Sud".

In pratica si passa da un minimo di cose che dovevano essere portate a termine, ad un minimo ancor minore di cose che forse verranno effettuate. 

"Noi comuni siamo molto preoccupati - esordisce il sindaco di San Benedetto Gaspari -, al nord si realizzano le opere e da noi si fanno (forse) gli studi di fattibilità. Inoltre con queste nuove premesse si passa a un incertezza che dipenderà direttamente dalle risorse finanziarie. Non ci possono tenere in apprensione con i condizionali, per questo chiediamo alla regione di tornare ALMENO alla dicitura iniziale".

Interviene poi sulla modifica del secondo punto il sindaco di Grottammare Luigi Merli: "Non si può mettere in dubbio l'istituzione dell'AO "Ospedali riuniti Marche Sud". Questo cambiamento di rotta è una cosa grave, in un procedimento che tutto sommato è semplice, non bisogna far altro che unire gli ospedali di San Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno, cosa che è già ben avviata".

Sulle questione mette un pò di pepe anche l'assessore al Turismo Margherita Sorge: "L'Azienda Ospedaliera Unica che si andrebbe a formare sarebbe autonoma e per questo avrebbe più risorse, non dovendo dipendere più quindi, dagli "esigui" finanziamenti della regione".

Il rischio di questi condizionali che la regione pone di fronte ai piani degli investimenti infrastrutturali rischiano di lasciare il Sud delle Marche indietro, come sottolinea il sindaco di Ripatransone Paolo D'Erasmo. Per questo i sindaci uniti chiedono a Spacca e agli assessori regionali che tanto ci tengono a San Benedetto e al Sud delle Marche (almeno a parole), di fare un passo indietro e riadottare il piano del 25/10.

Presenti e favorevoli ai temi della discussione anche il sindaco di Cupra Marittima Domenico D'Annibali e il sindaco di Montefiore dell'Aso Achille Castelli. Quest'ultimo interviene duramente nei confronti della regione:

"Il nostro territorio dal punto di vista sanitario è sempre stato virtuoso, eppure ha subito e continua a subire tagli e sopprusi dall'alto. Ancora una volta oggi ci vogliono sacrificare, ma noi non ci stiamo. Non solo non hanno ancora risolto le problematiche precedenti (legate alla mancaza di personale e di primari, ndr), ma adesso ci aggiungono l'incertenza su quel poco che si dovrebbe fare, spingendoci sempre più ad una mobilità passiva verso l'Abruzzo".

Per concludere il sindaco Gaspari lancia un messaggio al direttore di Area vasta Giovanni Stroppa riguardo il rinnovo del personale ospedaliero: "Il 31 dicembre scadono i contratti degli infermieri a tempo determinato, mi auguro che il direttore comunichi quanto prima quale sarà il destino di queste persone, che sono costrette a lavorare in uno stato di costante preoccupazione, a discapito loro e dei pazienti".

15/12/2011





        
  



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