Tutto è grazia! Diario di viaggio di J.C. Mattoni in occasione della beatificazione
| Il delirio di onnipotenza che oggi caratterizza la nostra vita di tanto in tanto viene ridimensionato da una saggia realtà che senza riguarda ci richiama e ricorda che esserci è più importante che avere.
di Jean Carlo Mattoni
Giovanni Paolo II
L'innegabile presenza della Divina Misericordia ha fatto si che il mio cuore si muovesse a fronte di una promessa che sarebbe stata quella di raggiungere il Vaticano a piedi da San Benedetto del Tronto (211,7 Km) per il 1 maggio 2011 come atto di ringraziamento e devozione verso Colui, il Papa, oggi Beato Giovanni Paolo II, che ascoltando le accorate preghiere di un padre aveva ottenuto per intercessione della Vergine di Loreto e di San Michele Arcangelo la Grazia per sua figlia.
E così mercoledì 27 maggio 2011 con partenza alle ore 9:30 dalla Parrocchia di Cristo Re di Porto d'Ascoli ho iniziato il mio pellegrinaggio a piedi verso Roma portando con me le preghiere e le richieste di tanti amici. Alle 20:54, dopo oltre 11 ore di cammino sono arrivato ad Acquasanta Terme anche se il dubbio dell'impossibilità a portare a compimento questo gesto di tanto in tanto si affacciava nella mia mente.
Cena frugale come lo era stato il pranzo, uno yogurt, e riposo pianificando la seconda tappa per l'indomani. Partenza alle ore 7:00 del mattino con nelle gambe ancora i residui dei 47,2 Km del giorno prima. Passo dopo passo non più solo ma in compagnia della preghiera e dei tanti amici che mi seguivano sulla rete e mi sostenevano con le loro preghiere arrivo a quota 1018 metri di altitudine sul livello del mare per poi affrontare le curve dello "Scandarello" imparando a conoscere metro per metro l'antico tracciato romano della via del Sale.
Dopo un percorso di 48,1 km e 12 ore di marcia arrivo a Posta in provincia di Rieti appena in tempo per trovare un alloggio per la notte. La fatica accompagna sempre i gesti veri, quelli che fanno crescere, e credetemi questo camminare da soli in compagnia del Silenzio, catarticamente, non può che farci scendere dall'auto impazzita di una vita frenetica che ci spinge sempre più lontano dalla realtà strappando e recidendo impietosamente le radici autentiche del cuore dell'uomo.
Partenza alle 6:30 del mattino con l'obbiettivo di "prendere" Rieti in una tappa intermedia di 38,9 Km al fine di recuperare un po' le gambe per il giorno dopo. Purtroppo così non è perché pur trattandosi di un percorso più breve rispetto ai due precedenti le Gole del Velino con i loro sali e scendi sono impietosi. Arrivo comunque a destinazione alle ore 17:54 in tempo per il rosario e la Santa Messa nella Chiesa, guarda caso, di San Michele Arcangelo per poi scoprire che una Rieti invasa da turisti rende spasmodica la ricerca di un alloggio o di una locanda per passare la notte.
Il giorno dopo è quello duro mi aspetta la tappa più lunga e quella che mi segnerà i piedi fino alla fine del viaggio. Sabato mattina quindi partenza alle 6:00 per Monterotondo (RM) con un interminabile percorso di 55,2 Km di tracciato quasi tutti in salita per poi discendere "in frenata" verso Roma. Le scarpe che ho scelto non sono delle migliori ma nonostante la pioggia che ha accompagnato questa tappa e la precedente il cuore è letteralmente sospinto da una irrefrenabile forza quella della Fede e della Certezza che Santo Subito non è un luogo comune.
Arrivo alle 19:30 dopo 13 ore e 30 minuti di marcia a Monterotondo sommersa da una marea di polacchi giustamente fieri della santità del "Papa venuto da un Paese molto lontano", la Polonia, terra che non avara aveva donato e sacrificato la vita di tanti suoi figli durante la 2° Guerra Mondiale per liberare il suolo italico dall'invasore.
Siamo all'epilogo del viaggio ed io sto riscoprendo le mie radici e l'appartenenza al popolo le cui radici sono forti e salde nella fede e nella speranza che siamo stati amati e salvati al di là di ogni nostro umano limite e con questa devota convinzione alle 4:00 del mattino mi avvio verso Roma per raggiungere il Vaticano che dista da me SOLO 27,1 Km.
Durante queste 4 giornate la fame e la sete sono state le mie ultime preoccupazioni poiché la certezza del cammino da fare e della meta da raggiungere mi saziavano il corpo e lo spirito e più nulla e nessuno avrebbe potuto interrompere il mio cammino verso il Servo di Dio, Sua Santità Giovanni Paolo II.
Ecco che alle 6:00 del mattino sono a Roma ed alle 8:30 sono all'inizio di Via della Conciliazione giusto in tempo per partecipare alla Beatificazione del Papa. Si sono uno dei tanti sconosciuti pellegrini qui convenuti da ogni luogo della Terra che devotamente gridano Grazie a questo Santo Padre della Chiesa che ha detto fin dall'inizio Totus Tuus alla Vergine Maria, Madre di Gesù Cristo, Figlio di Dio che il terzo giorno è stato Resuscitato dai Morti.
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09/05/2011
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