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Spacca torna sulla Manovra: “Un momento triste per la vita del nostro paese”

Venezia | “Saremo costretti a spegnere molte competenze previste dalla Bassanini – ha detto il Presidente nel corso del workshop del PD ‘L’isola che c’è’ - ma i cittadini stiano tranquilli, non toccheremo i servizi a tutela delle fragilità”.

di Redazione

Gian Mario Spacca

"E' un momento veramente triste nella vita del nostro Paese. Ma al di là di ciò che sostiene il ministro Tremonti le Regioni continueranno, nel segno del dialogo, a fare i sacrifici a cui la fase economica sta chiamando tutti. Purtroppo da parte del Governo non registriamo la stessa disponibilità. E' per questo che risulta inconcepibile l'accordo sottoscritto dal presidente Anci Chiamparino e dal ministro Tremonti che, venerdì, si sono poi presentati insieme in conferenza stampa".

Parole dure quelle del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel suo intervento a Venezia al workshop "L'isola che c'è", scuola di formazione politica del Pd dedicata alle buone prassi della pubblica amministrazione.

"In questi anni - ha detto Spacca - le Marche, come molte altre Regioni, hanno dimostrato quel senso di responsabilità che Tremonti, al contrario, dice che non hanno. E la nostra Regione lo dimostra con azioni concrete". Interventi concreti, sanciti dalla legge Bassanini, che a fronte della chiusura del governo a rivedere la distribuzione del taglio dei servizi ai cittadini, la Regione Marche potrebbe "spegnere".

"Lo potremmo fare con legge regionale - ha dichiarato il Presidente - del resto non abbiamo altra scelta: senza risorse noi quelle funzioni non possiamo più svolgerle. Basti solo pensare che per il trasporto pendolare conferiamo 40 milioni di euro a Trenitalia: se il Governo porta i trasferimenti per il trasporto pubblico alle Marche da 51 a 17 milioni, noi questo servizio non potremmo più garantirlo. Ma i cittadini stiano tranquilli, funzioni che sicuramente non ‘spegneremo' saranno i servizi per le fragilità, l'assistenza ai disabili e alla non autosufficienza: per il resto potrebbe essere lo Stato a doverci pensare".

11/07/2010





        
  



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