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Allam: "Dialogo possibile solo con Musulmani moderati"

Fermo | Un intervento di circa mezz'ora per spiegare difficoltà e speranze di un dialogo alla cui base stanno il rinsaldamento della fede cristiana e la riaffermazione dei valori civili dello Stato italiano.

di Francesca Pasquali

Magdi Cristiano Allam durante il suo intervento

La strada per il dialogo è perseguibile soltanto tra fedeli moderati. Questo il succo del discorso di Magdi Cristiano Allam durante l’incontro di ieri pomeriggio ‘Cristiani e Musulmani: scontro, confronto o dialogo?’.

In un auditorium San Martino gremito di autorità, esperti del settore e curiosi, Allam ha affermato di essere arrivato a questa conclusione dopo 56 anni di Islam moderato e dopo le minacce di morte ricevute da parte di estremisti islamici.

Avendo compreso l’impossibilità di stabilire un dialogo con chi non rispetta diritti e libertà fondamentali dell’uomo, il giornalista ha sottolineato come ancor più difficile è mettere in contatto l’Islam – una religione immutabile perché fondata su un testo, il Corano, dettato direttamente da Allah a Maometto – ed il Cristianesimo che invece si ispira a messaggi di Dio e che quindi può essere interpretato. Secondo Allam è perciò necessario scindere tra Islam e Musulmani ed instaurare un dialogo proficuo con la parte moderata di questi ultimi.

Definendo “prove di forza non autorizzate avvenute nella certezza dell’impunità” gli episodi di preghiera islamica dei mesi scorsi nei pressi di alcuni luoghi di culto cristiano in diverse città italiane, tra gli applausi del pubblico, Allam ha affermato: “Italia ed Europa sono garanti di diritti e libertà fondamentali, il problema è che ci si limita a garantire diritti e libertà senza chiedere in cambio il rispetto delle leggi”.

Provocatoriamente lo scrittore – ormai uomo politico – si è chiesto perchè, se ad essere offesi in qualche modo sono Ebraismo ed Islam, rimproveri e sanzioni scattano immediatamente, mentre se ad essere vituperato è il Cristianesimo tutto è fatto rientrare nell’ambito della libertà di espressione. Altra ovazione popolare.

Sono i Cristiani, quindi, a dover recuperare per primi il valore del loro credo. “Prima di dialogare – ha chiarito Allam – è necessario definire un percorso che parta dalla certezza della nostra identità e fare in modo che esso sia vincolante per tutti coloro che scelgono di vivere nel nostro territorio”.

Nella stessa direzione il discorso sulla pratica del culto islamico: “Le moschee – ha incalzato il giornalista – dovrebbero essere palazzi di vetro in cui si parla italiano ed in cui diffondere i valori civili del nostro Paese. Dovrebbero accogliere anche chi pratica altri culti e non farli sentire intrusi”. E a chi gli chiede conto dell’ipotesi di costruzione di una moschea a Fermo, Allam risponde: “Di moschee ce ne sono anche troppe. Dovrebbe essere la popolazione a decidere attraverso un referdum”.

Interpellato infine sulla sua posizione riguardo al conflitto mediorientale, lo scrittore ha prima sottolineato il pericolo che Hamas rappresenta per tutti (quindi anche per la popolazione palestinese), poi si è chiesto perché, dopo la fine della guerra nella Striscia di Gaza, l’organizzazione palestinese non si sia dedicata alla ricostruzione, invece di andare avanti nella costruzione di tunnel di contrabbando con l’Egitto e di continuare il lancio di missili verso Israele.

Quello che Allam ha tralasciato di dire è che lo scorso 2 marzo a Sharm el Sheikh si è tenuto un vertice a cui hanno preso parte 87 tra Paesi ed organizzazioni, la maggior parte dei quali ha vincolato se non tutta, una consistente parte degli aiuti al ritorno dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) – cacciata da Hamas dopo la regolare vittoria elettorale di quest’ultimo – nella Striscia e alla formazione di un governo di coalizione.

14/03/2009





        
  



3+3=
Magdi Cristiano Allam durante il suo intervento
Adolfo Leoni, Magdi Cristiano Allam, Saturnino Di Ruscio
Don Mario Ferracuti durante il suo intervento
Il pubblico presente in sala
Adolfo Leoni e Magdi Cristiano Allam
Saturnino Di Ruscio durante il suo intervento
Il pubblico presente in sala
Magdi Cristiano Allam e Saturnino Di Ruscio
Magdi Cristiano Allam, Saturnino Di Ruscio, don Mario Ferracuti

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