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Mario Capanna ha presentato "Il Sessantotto al futuro"

San Benedetto del Tronto | A quaranta anni dal maggio francese, da Valle Giulia e dal movimento di Berkeley, Capanna torna a parlare di un periodo difficile e indimenticabile.

Mario Capanna

"Il Sessantotto non è mai finito". Dichiarazione che arriva da Mario Capanna, colui che meglio di ogni altro ha saputo raccontare questo anno che ha rivoluzionato i costumi e la cultura.

A quaranta anni dal maggio francese, da Valle Giulia e dal movimento di Berkeley, Capanna torna a parlare di un periodo difficile e indimenticabile. Percorso che affronta con il suo terzo libro dedicato al 1968 dal titolo "Il Sessantotto al futuro" che è stato presentato venerdì sera nella splendida cornice della Palazzina azzurra grazie alla libreria La Bibliofila e all'amministrazione comunale.

Ad introdurre l'opera è stato Gino Troli il quale ha saputo delineare l'atmosfera di quegli anni.

Capanna ha poi preso la parola, alzandosi in piedi per poter guardare in viso il suo pubblico, e con tutta la passione che scorre nelle sue vene ha ripercorso lo spirito del Sessantotto che poneva come primo obiettivo la lotta all'autoritarismo.

"L'intellettuale di destra Veneziani - ha spiegato Capanna - dà una lettura ovviamente diversa dalla mia sul Sessantotto, sostiene che abbia rappresentato la crisi del sistema universitario. Ma non è così. Gli studenti chiedevano diritti, un'organizzazione, dei servizi che le istituzioni non hanno saputo gestire".

Resta la constatazione che niente è stato più uguale a prima del Sessantotto, quando sono cambiati i costumi sessuali, i rapporti uomo donna, ed inevitabilmente c'è stato anche qualcosa che non ha funzionato.

"Non fu sbagliato - ha commentato l'autore - così come non si può definire errata la Rivoluzione francese, resta il fatto che questo percorso iniziato 40 anni fa non si è ancora concluso".

Quindi Capanna esorta a ripartire proprio da lì, per costruire di più e meglio: da quei ragazzi che hanno rifiutato la violenza e le ingiustizie; da quella rivoluzione pacifica che ha spezzato di slancio cinismi e ipocrisie per cambiare la visione del mondo di un'intera società.

09/08/2008





        
  



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