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Via le bombe atomiche dall'Italia

San Benedetto del Tronto | In basi come Aviano e Ghedi ci sono almeno 90 testate atomiche. Una proposta di legge di iniziativa popolare ne chiede l'eliminazione.

di Felice Di Maro

Sul pianeta "Terra" è possibile un futuro senza bombe atomiche? Sinistra Arcobaleno ritiene di si. Insieme a 50 Associazioni si è posta l'obiettivo di far dichiarare l'Italia "zona libera da armi nucleari". Si tenga conto che sono 106 gli Stati che hanno già raggiunto questo obiettivo.

Purtroppo in tutto il mondo le testate atomiche sono attualmente 30000 e sono sufficienti a distruggere l'intero pianeta 25 volte. L'escalation della crisi con l'Iran si voglia o no potrebbe coinvolgere  tutti i paesi della Nato. Un equilibrio è possibile in quanto l'Italia come parte della Comunità Internazionale nel 1975 ha ratificato il "Trattato di Non Proliferazione Nucleare" che impone il disarmo e totale e globale.

Sinistra Arcobaleno chiede che l'Italia deve comportarsi come il Canada, Grecia, Danimarca, Islanda e Austria che hanno chiesto e ottenuto la rimozione dai loro territori degli ordigni nucleari USA-NATO pur continuando a far parte della Nato. Solo vietando le armi nucleari è possibile riprendere i negoziati per liberare l'umanità dalla minaccia atomica. I negoziati a livello internazionale sono bloccati perché chi possiede le armi atomiche vuole che nessun altro le abbia e non è disposto a rinunciare.

La proposta di legge è composta da due articoli: all'articolo 1 si afferma che il territorio della Repubblica italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente dichiarato " zona libera da armi nucleari"; l'articolo 2 chiede che il "transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari non è ammesso in nessuna circostanza sul territorio della Repubblica".

Nonostante si tratti di richieste ragionevoli su un tema così importante l'informazione è quasi del tutto assente. La legge di iniziativa popolare per essere discussa in Parlamento deve avere il consenso di 50000 firme entro la fine di febbraio 2008. Le Associazioni promotrici hanno scelto questo strumento perché permette di coinvolgere ed in prima persona "con la firma" tutti gli interessati. Si tenga conto che le recenti ammissioni da parte del nostro governo sulle centinaia se non migliaia di soldati ammalati per l'effetto dell'uranio impoverito, evidentemente utilizzato nelle aree di conflitto, dimostrano che vi è un uso di questi ordigni nucleari.

L'umanità intera deve dire No!

18/02/2008





        
  



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