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Inland Empire: l'impero della mente

San Benedetto del Tronto | L'ultimo film della stagione sambenedettese proiettato al cinema Calabresi vero capolavoro

di Valentina De Cosmis

"Un'esperienza dei sensi", un vortice di emozioni, una scatola cinese, una percezione sfalsata degli eventi, dimensioni parallele di se medesima, intrecciate temporalmente e fisicamente, fra conscio e inconscio, un film che si svolge nell'impero della mente di una protagonista, rappresentazione farsesca e inquietante di quella di David Lynch.

In un genere semanticamente indefinibile, con un modo di fare cinema totalmente suo, durante queste tre ore, Lynch ci conduce al vagabondaggio fra pensieri, terrori, timori, gioie, desideri, pronostici, perdizioni, labirinti e teatri di teatri di teatri.

E si vaga in un universo, che come la stessa mente umana, è un batuffolo di contrasti: le musiche discordanti con gli eventi, le risate senza comprensibili motivi, gli immediati passaggi di emozioni (e ritmi) totalmente opposte fra loro, il continuo gioco luce-ombra, chiaro-scuro, colore-nero, i bruschi cambiamenti di inquadratura fra volti di personaggi totalmente opposti fra loro.

Poi, questa volontà di sottolineare ogni dettaglio. La camera filma tutto un flusso di pensieri (e non solo) dall'angolo in basso, quasi attaccata al mento o frontalmente, a pochi centimetri dal volto, con allontanamenti e ravvicinamenti bruschi e talvolta inquietanti, spesso incetrati sullo sguardo e, quindi, sugli occhi.

La definizione che lo stesso regista ha dato di questo film, "un'esperienza dei sensi", non può che essere confermata.
Il film è un "inland empire", da cui ognuno sceglierà qualcosa da comprendere, perché tentare di comprendere interamente il messaggio potrebbe risultare solo un tentativo di giungere alla follia, in quanto ciò che si vuole comunicare potrebbe anche essere stato lasciato alla libera interpretazione dello spettatore.

La deduzione dei contenuti e dei significati è totalmente soggettiva, così come la trama, la storia che dovrebbe esserci è secondaria, verrebbe da dire inutile. Il film è un capolavoro, carico di emozioni, come la stessa persona di cui esploriamo la mente e come lo stesso Lynch, che in questo ha anche voluto riunire la storia del cinema e tutti i suoi eccellenti lavori.

 

 

16/05/2007





        
  



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