Il presidente del Consiglio di Circoscrizione n°1 di Fermo Claudio Iacopini rivela la sua delusione nei confronti dell’operato dell’Amministrazione “Di Ruscio”: sotto accusa lo scarso coinvolgimento del cittadino nelle questioni di pubblico interesse come il problema dei piccioni malati di salmonella e il “Project Financing”.

“Dagli ultimi controlli effettuati dalla ASL - dice Iacopini - sulle carcasse di 80/100 volatili è emerso che i piccioni del centro storico sono affetti anche da salmonella. Non esiste un’anagrafica dei piccioni, vista la crescita esponenziale, ed il Comune sembra sottovalutare il problema che è, invece, molto sentito dagli abitanti del centro storico. E’ stata emessa una nuova ordinanza che obbliga il Comune a procedere nella cattura dei volatili simile a quella che, l’anno scorso, era stata emessa per i piccioni malati di Aviaria Newcastle. Questa nuova ordinanza sembra, però, avere gli stessi limiti e difetti della prima dovuti al fatto che si riferisce solo ad alcune vie e non all’intero centro storico. L'ordinanza, inoltre, dovrebbe essere pubblicata e resa nota ai cittadini del centro storico, ma ciò non è stato fatto. Le uniche lettere sono state mandate solo ai residenti di via Perpenti e vicoli adiacenti e non a tutti i residenti del centro storico nonostante l’ordinanza preveda anche la partecipazione dei privati che, per paradosso, se non sono informati non possono offrire la loro collaborazione".

"Se non c'è conoscenza e informazione – continua Iacopini - non può esserci collaborazione, è un cane che si morde la coda. Il tutto fatto sottovalutando la questione della salmonella che, come è scritto anche nell’ordinanza emessa, necessita della massima attenzione perché risulta contagiosa all’uomo”.

“Anche per quanto riguarda il Project Financing che prevede la realizzazione di un grosso centro commerciale e di un centro direzionale, molti sono i dubbi e le perplessità sull'intervento che sembra essere invasivo e poco idoneo architettonicamente parlando. Sono d'accordo sulla necessità di riqualificare l'area, ma si poteva prevedere un intervento a stralci di minor impatto ambientale. La costituzione di quell’ area, secondo molti, e forse secondo anche lo stesso geologo della ditta costruttrice, è caratterizzata da falde acquifere e cunicoli che potrebbero a lungo termine causare danni ingenti. L'altro neo riguarda la meccanizzazione che dovrebbe dare la possibilità al pedone di raggiungere il centro storico e che obbliga, invece, a passare direttamente dentro al centro commerciale. Dai parcheggi del terminal, infatti, è prevista una prima scala mobile che conduce a via Delle Mura, poi una seconda scala mobile che ci porta a via Sant'Anna e da li in poi non c'è meccanizzazione per il centro storico. E’ necessario, obbligatoriamente, recarsi all'interno del centro commerciale per poter fruire dell'ultima parte di meccanizzazione. La ditta costruttrice – continua Iacopini – ha, inoltre, un capitale sociale esiguo che da garanzie fideiussorie esigue del 10% con il rischio di trovarsi tra qualche hanno uno scheletro di cemento abbandonato proprio all’interno del centro storico. Nella definizione del progetto non sono mai stati coinvolti i cittadini residenti nella zona e proprietari delle attività commerciali. Ciò ha reso indispensabile l’esigenza di creare un comitato che ha presentato un ricorso al Tar volto ad avere quelle garanzie sui lavori che, ancora oggi, non sono state date. L’esempio più eclatante riguarda l’inizio dei lavori che vengono continuamente posticipati, l’ultima data che era stata fissata per dare avvio ai lavori era quella dell’8 gennaio, siamo giunti al 23 di gennaio e al progetto non è stato ancora dato inizio”.