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Magia e musica al Ventidio Basso con Giovani Allevi

Ascoli Piceno | Due serate memorabili hanno visto protagonista il talento musicale ascolano sul palco del teatro, dove il genio e il suo pianoforte hanno sprigionato emozionato e ipnotizzato il pubblico.

di Andrea Castelli

Giovanni Allevi


Ecco il pianista ascolano nella sua città.

Per ben due sere il Ventidio Basso gremito in ogni ordine, biglietti introvabili da tempo, addirittura necessità di aggiungere una seconda serata per l’eccessiva richiesta.

La prima data del “Joy Tour”, che accompagna l’uscita del nuovo album (Joy per l’appunto) e che attraverserà l’Italia per approdare infine a New York, in quel Blue Note sogno di tutti i musicisti, e che Giovanni Allevi ha già conquistato.

Giovanni sul palco è un alchimia di genialità e timidezza, di incommensurabile bravura e di forza.

Accolto da un ovazione ancor prima di iniziare il concerto, ha accompagnato il pubblico in un viaggio durato circa un’ora e mezza, durante il quale ha impressionato e incantato i presenti, tantissimi e fortunati.

Li ha affascinati, complice la spontaneità e la semplicità nei modi e nel porsi di fronte al mondo (perché di mondo si tratta).

Complice il feeling con il grande pianoforte a coda protagonista assieme a lui nella scenografia essenziale sul palco del teatro ascolano.

Pianoforte con il quale il rapporto di amore e di mezzo di contatto con la musica è palpabile, è evidente, ogni volta che le sue dita premono un solo tasto, ogni volta che, finito il brano, sembra accarezzarlo, abbracciarlo, come si fa con un fratello, con una persona amata.

Durante il viaggio musicale Giovanni ha preso per mano gli spettatori e, eseguendo i brani della sua ultima fatica, ne ha spiegato il significato e ha raccontato di ognuno di loro come sono nati, o perché.
Come l’ album che è nato per “celebrare la gioia di vivere”, dopo un attacco di panico preso mentre era a Milano, probabilmente per la troppa e incontenibile gioia provata per ciò che gli stava accadendo.

Applausi non risparmiati tra un brano e un altro, tutti fantastici, tutti emozionanti, da “Panic” a “Vento D’Europa”, nata a Budapest in una giornata cupa e piovosa, di fronte al Danubio in piena; da “L’Orologio Degli Dei” che ha una spiegazione filosofica, a “Viaggio In Aereo”, a descrivere il movimento oscillatorio di un ultraleggero che, guidato da lui stesso, vola sopra Manhattan.

Emozioni e applausi, note e genialità si confondevano e si miscelavano ieri al Ventidio.

Fino alla fine, dopo aver eseguito due Bis.

Il primo, la ormai celeberrima “Come Sei Veramente”, che Giovanni ha introdotto scherzando: “…quando l’ho scritta pensavo all’amore. Ora ogni volta che la suono mi vedo passare davanti un’auto”.
E sino a chiudere con un altro brano ripreso sempre dal precedente lavoro No Concept, “Qui Danza”.

E di nuovo applausi a non finire, a celebrare il genio timido, l’artista vanto della città, il pianista oramai famoso nel mondo, artista che non si è risparmiato mai ringraziamenti verso il pubblico, sino alla fine,l quando ha voluto dedicare a chi lo ascolta e lo supporta l’applauso più grande, che sarà quello che lo accompagnerà lungo tutta la durata del tour, fino a New York, in quel Blue Note, dove solo i grandi, i più grandi possono.

Con quei capelli ricci e scompigliati, abbigliamento sportivo e Converse ai piedi, nella sua Ascoli per iniziare un lungo cammino, fatto di musica, di emozioni e di gioia.

Sono state due serate memorabili e hanno abbattuto ogni aspettativa, nonostante ne fossero cariche.

Successo anche per il comune, la provincia e soprattutto per il Bitches Brew e del suo progetto “Paesaggi Sonori”, all’interno del quale questi concerti si sono innestati.
Bitches Brew che in poco più di un anno ha portato Allevi nel nostro territorio ben quattro volte.
Sono queste le iniziative che servono a tenere in vita un territorio.Culturalmente.

Di nuovo un applauso, il più grande, però, a Giovanni.

Giovanni Allevi, genio e pianista, dispensatore di emozioni.

24/01/2007





        
  



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