Erano circa le ore 13,15 di oggi martedì 7 settembre. Un malore improvviso poi la perdita di conoscenza. A quel punto i colleghi del marinaio Carlo Porcelli di 59 anni hanno capito che occorreva fare maledettamente in fretta. Immediata la telefonata e un S.O.S lanciato dal peschereccio "Nina
Madre" che in quel momento si trovava a circa 40 miglia dalla costa vicino alle acque territoriali croate. Intanto la stessa chiamata veniva immediatamente raccolta dalla Capitaneria di Porto che la girava subito al centro di pronto intervento provinciale che a sua volta la smistava prontamente all'Ospedale Civile di San Benedetto. Secondo un protocollo d'intesa firmato circa quattro anni fa dall'Asur 12 e dalla Capitaneria, dal posto di pronto soccorso partiva un'unità di intervento marino formata dal dott. Nazareno Rossi e dall'infermiera Giovanna Brandi.

La motovedetta della Capitaneria salpava dirigendosi a tutta forza verso il natante. Arrivati sul posto si prestavano le prime cure del caso anche se le condizioni del marinaio nato a Trani apparivano subito gravissime.

Nonostante il prodigarsi dei due sanitari per il Porcelli non c'era più niente da fare e decedeva durante l'operazione di salvataggio. Sulle esatte origini del malessere è tutt'ora in atto una ricognizione medica onde stipulare l'esatta causa del decesso. Da registrare che l'appello del "Nina Madre" era stato ricevuto anche da una motovedetta della Guardia di Finanza di Pescara impegnata in una esercitazione di soccorso in mare.

Ma al medico della Croce Verde di Martinsicuro, unitosi a quelli del Pronto Soccorso di San Benedetto, non restava che appurare l'avvenuto decesso.