A neanche 48 ore dalla Conferenza dei servizi di Roma, in cui si deciderà in merito alla terza corsia autostradale nel tratto Porto Sant’Elpidio-Pedaso. A netta maggioranza il fronte del sì, che vede praticamente tutti i comuni favorevoli ai lavori in A14, a patto della realizzazione di alcuni percorsi stradali vitali per migliorare e modernizzare la circolazione nella quinta provincia marchigiana.

Ma pesanti restano i due no di due comuni fondamentali, Fermo e Porto San Giorgio, entrambi su posizioni critiche. 17 i chilometri in questione, di cui, particolarmente controversi, quelli relativi al tratto sangiorgese, che vedrebbero un importante impatto ambientale, oltre all’allargamento di una galleria e di un viadotto. Il no di un Comune non comporta comunque un arresto della realizzazione della terza corsia. Servirebbe però una delibera del Consiglio dei Ministri.

Non basta quindi la riqualificazione del primo tratto della Mare-monti per cinque chilometri, partendo dal casello di Porto Sant'Elpidio, e la realizzazione del primo tratto anche qui per circa sei chilometri della nuova Valdete. Fermo sulle sue posizioni in particolare il sindaco di Porto San Giorgio Claudio Brignocchi, che contesta le affermazioni di altri primi cittadini locali secondo cui il no alla terza corsia costituirebbe un arresto allo sviluppo territoriale.

Secondo il sindaco della città rivierasca infatti, non saranno 17 chilometri di A14 a cambiare la storia della viabilità nazionale. Servirebbero invece alter misure, soprattutto per il collegamento della costa con l’interno, di cui il fermano non è particolarmente ricco. Insomma un invito a lavorare con convinzione sulla Mare-Monti, piuttosto che sull’autostrada. Decisa anche Fermo, che reputa insufficienti le proposte della Società autostrade.