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La Gatta sul tetto che scotta” a Montelupone.

| MONTELUPONE – Marinagela D’Abbraccio e Luigi Diberti nella celebre commedia di Tennesse Willimans. L’opera apre la stagione teatrale sabato 26 novembre

Sembra l’inizio di una favola ma invece è la realtà di uno spettacolo tutto da vedere. Apre in grande stile il 26 novembre la stagione del Teatro “Nicola Degli Angeli”, promossa dal Comune con l’esperta direzione artistica della “Leart” Produzione e management. Sotto i riflettori ci sarà la memorabile opera di Tennesse Williams interpretata da attori italiani di assoluto prestigio per la regia di Francesco Tavassi. Il lavoro fu trasformato in film nel 1958.

Anno in cui Paul Newman ed Elizabeth Taylor interpretarono magnificamente i ruoli di due coniugi in crisi. Intensa come poche sul palcoscenico e dal grande temperamento artistico ci sarà Mariangela D'Abbraccio che è tra le professioniste più ricercate e apprezzate del momento. Lei sarà Maggie, la "gatta", morbida e graffiante, è l’emblema di una femminilità esplosiva e seducente che, per quanto attraversi un cambiamento epocale, nel quale la donna va affermando una personalità che cerca con l’altro sesso confronto e parità intellettuale, resiste e incassa, lottando per salvare il suo matrimonio. Tirerà fuori i suoi artigli per difendere il suo sogno d’amore.

Accanto all’attrice, compare un fascinoso Brick (Paolo Giovannucci), al quale fanno da contraltare il padre (Luigi Diberti) e la madre (Isa Barzizza) che insieme contribuiscono alla fusione di un realismo violento, spesso brutale e provocatorio, con struggimenti patetici, quasi romantici e non di rado morbosi.

La riduzione del testo, altrimenti troppo esteso, è di Giorgio Albertazzi e la scena di Alessandro Chiti. Elementi che schierano complici la potenza della parola e le geometrie dei percorsi, degli spazi e dei silenzi. Come emozionanti e profonde le interpretazioni di Luigi Diberti grande attore teatrale, conosciuto dal pubblico anche per la sua partecipazione al film “L’Ultimo Bacio” dei fratelli Muccino, in cui lui interpretava la parte del marito di Stefania Sandrelli, capace di fondere passionalità e arte teatrale.

I personaggi dell’opera nascono sempre dalla fusione di un realismo violento, spesso brutale e provocatorio, con struggimenti patetici, quasi romantici e non di rado morbosi. “La gatta sul tetto che scotta” è uno dei testi simbolo del teatro moderno, in gioco il tema dell’incomunicabilità nella famiglia, del pregiudizio, del mal di vivere, l’omosessualità come istinto da reprimere ed infine la malattia che abbrevia il tempo per chiarirsi, per dirsi quello che non ci siamo mai saputi dire, per affermare le differenze.

La solitudine dell’uomo moderno si specchia nell’opera del commediografo americano e riceve di se stessa un’immagine dilatata sino all’artificio e all’esibizione, scorgendo la presenza della morte. Per info e prenotazioni 0735 736302. La biglietteria è aperta il giorno stesso dello spettacolo dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 18.00 in poi.

18/11/2005





        
  



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