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Si è celebrato oggi il Cinquantenario dell’Istituto Studio Firmano

Fermo | E’ stata una lunga giornata all’insegna della storia della medicina e della figura di Mario Santoro. Grande commozione da parte delle figlie Donatella e Ginevra

di Sara Postacchini


Non si può dire che fosse gremita la sala del Centro Congressi San Martino dove nella giornata odierna, dalle 9.00 alle 16.00, era in programma la giornata di studi ”Le fonti documentarie nello studio della storia della medicina”. Tuttavia negli sguardi attenti dei presenti si poteva chiaramente avvertire non solo un profondo interesse per il tema, ma soprattutto una grande ammirazione e rispetto per il lavoro di Mario Santoro che nel 1955 fondò lo Studio Firmano.
 
Il successore di Santoro alla reggenza dello Studio Firmano, Alfredo Serrani, ha aperto la giornata di studi, oltre che con i consueti ringraziamenti, con il telegramma con cui il Presidente della Repubblica ha voluto rivolgere il suo saluto alla città di Fermo, a testimonianza della rilevanza che la giornata di studi riveste non solo a livello cittadino, ma nazionale ed oltre.
 
 “Il recupero della tradizione medica - ha osservato il  Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio - ha permesso di rivalutare tutta la città di Fermo, che conta una grande tradizione medica. Da Romolo Spezioli passiamo attraverso Cesare Macchiati, Domenico Mistichelli, Augusto Murri cui è dedicato il nostro ospedale. Fermo può vantare nomi di grandi medici, ed il recupero della tradizione medica è fondamentale”.
 
I nomi presenti all’apertura della giornata di studi hanno subito reso l'idea del valore che lo Studio Firmano riveste nel mondo della ricerca scentifica e della medicina.
 
Erano presenti anche il Presidente della Società Italiana di Storia della Medicina Giuseppe Armocida, che ha sottolineato i cinquant’anni di amicizia e collaborazione che lo legano a Serrani ed allo studio Firmano e l’assessore alla Sanità per la regione Marche Almerino Mazzolani, che ha ricordato ancora una volta l’importanza delle radici storico-folosofiche per la medicina: ”Queste radici sono i valori che tengono al centro la dignità della persona nel momento di maggiore debolezza della persona: quello della malattia. Questo è fondamentale ed indispensabile”.
Non sono voluti mancare neanche i rappresentanti delle Università della nostra regione. Gaetani per l’università degli studi di Macerata, Daniele per Ancona.
 
La giornata di studi vera e propria si apre sotto l’immagine del dottor Santoro ed il ritratto che ne viene tracciato da alfredo Serrani e dalle due figlie del famoso pedagogista Donatella e Ginevra Santoro, visibilmente commosse.
 
Attesissimo è stato l’intervento di Vivian Nutton, Professor senior del Wellcome Trust Center per l’Università di storia della medicina di Londra, che ha avuto l’onore di tenere la lectio magistralis sulla Codicologia, bibliografia e le fonti dell'anatomia moderna, argomento che ha illustrato brillantemente col suo italiano reso austero dall’accento inglese.
 
Nel corso del convegno i presenti hanno potuto ascoltare anche le parole di Luciana Rita Angeletti, che ha illustrato il legame tra Santoro ed Adalberto Pazzini, di Diego Poli e Vera Nigrisoli Warnhjelmche che hanno delineato il ritratto della Regina Cristina di Svezia, di Mario Squadroni che ha illustrato studi e metodologie per le fonti archivistiche per la storia degli ospedali ed infine di Fabiola Zurlini che ha illustrato gli studi storico-medici e delle fonti effettuati da Santoro.
 
Nel corso della giornata si sono svolte anche le presentazioni del volume di Andrea levi “50 anni di attività scentifica dello Studio Firmano” e della cartella di incisioni d’arte di sandro Pazzi” 50 anni di fondazione dello Studio Firmano”.
 
Grande attenzione c’è stata per l’inaugurazione della mostra “Cristina di Svezia e la Biblioteca Comunale do Fermo: manoscritti, libri a stampa ed incisioni dedicati alla Regina nel XVII secolo” da parte del direttore della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno Stefano Papetti. L’innaugurazione è avvenuta alla presenza dell’Ambasciatore Giulio Cesare Vinci Gigliucci, proprio per evidenziare e rafforzare gli importanti legami che esistono tra la città di Fermo e la Svezia. Nella mattnata che durante la mattinata Vinci Gigliucci ha anche ricevuto un riconoscimento per il merito di aver diffuso la cultura fermana all’estero.
 
In serata la conclusione dei lavori ad opera di Serrani e dell’Angeletti, al termine della quale è stato possibile visitare le mostre.

10/09/2005





        
  



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