È stata distribuita stamattina la sabbia dragata dall’imboccatura del porto di San Benedetto, sul tratto di spiaggia corrispondente alle prime 25 concessioni demaniali. Non per questo si placano le polemiche sulla qualità della sabbia medesima. Al contrario prendono ora la forma di un giallo, con tanto di documenti mancanti.

 

È di nuovo il capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti a intervenire, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi: “nonostante le mie reiterate richieste, gli uffici comunali non hanno saputo fornirmi documenti come il verbale della conferenza dei servizi cui hanno preso parte nei mesi scorsi Regione e Comune tra gli altri, in vista del dragaggio del porto e del successivo ripascimento. O i risultati delle analisi sulla sabbia. Dalla documentazione prodotta dall’Arpam manca addirittura un foglio, quello che conteneva il responso sulla carica batterica della sabbia”.

 

“Gli uffici mi hanno fornito versioni discordanti – insiste Capriotti – Da una parte mi è stato detto che sulla spiaggia sarebbe stata depositata solo la sabbia dragata nelle zone “sicure” all’imboccatura del porto. Dall’altra mi hanno riferito che quella delle zone non sicure sarebbe stata dispersa al largo. In entrambi i casi dovrebbe esserci una documentazione che giustifichi le procedure seguite. E invece gli uffici non sono stati in grado fin qui di darmi una copia di questa documentazione, alla quale ho diritto in qualità di consigliere comunale.”

 

Capriotti solleva anche una questione di competenze: “qualcuno mi aveva detto che l’assessore alle attività produttive Marco Lorenzetti avesse il verbale della conferenza dei servizi. Lui dice di non averlo. Alla conferenza, peraltro, aveva preso parte un tecnico comunale che si occupa di tutt’altro, con poca o nessuna competenza in materia di sabbia. Mi chiedo perché taccia l’assessore all’ambiente Ruggero Latini”.

 

Il consigliere di Rifondazione sospetta da tempo della qualità della sabbia ammassata fino a stamattina sulla spiaggia, ma sempre sulla base di sopralluoghi personalmente condotti. Oggi riferisce dell’ultimo: “stamattina un bambino, figlio di un amico, giocava in spiaggia nella zona in cui fino a pochi giorni fa c’era un piccolo stagno. Le sue mani erano coperte di scaglie argentate, simili a porporina ”.

 

La conclusione di Capriotti riporta il discorso tra le mura della sala consiliare: “spero di sbagliarmi su tutta la linea, per la sicurezza dei cittadini, degli operatori turistici e dei turisti. Ma è il sindaco che deve rassicurare tutti, con i documenti alla mano, convocando una conferenza stampa. Ancor prima che in consiglio comunale dove dovrà rispondere ad una mia interrogazione”.