Un passo avanti per la messa in sicurezza del fiume Tronto. Verrà infatti pubblicato a breve dalla Provincia di Teramo il bando per la realizzazione di un nuovo ponte stradale sul fiume, per rimuovere la strozzatura alla foce, causa dell’“onda di rigurgito” all’origine dell’alluvione del ‘92. Il nuovo ponte sorgerà ad ovest dell’attuale, che verrà demolito quando i lavori saranno terminati. Il prossimo appuntamento è la conferenza dei servizi al ministero delle infrastrutture, poi la pubblicazione.

 

Quattro campate, 200 metri di lunghezza, 18,50 di larghezza, con una pista ciclabile larga due metri nel lato est, un marciapiede pure di due metri sul lato ovest e due fasce di un metro e mezzo di sicurezza rispetto alle tre corsie della strada (quella centrale “di inversione”), illuminazione, raccordo con la strada lungo la Bonifica (ma senza rotatorie).

 

Il preventivo è ancora fermo agli ormai famosi 33 miliardi di lire stanziati da anni dal ministero per la realizzazione di due ponti (l’altro è quello ferroviario), la messa in sicurezza degli argini del Tronto, il dragaggio dell’alveo, la delocalizzazione di alcune imprese troppo vicine al fiume.

 

Il progetto esecutivo è stato realizzato in cooperazione tra l’“Autorità interregionale di bacino del fiume Tronto” (presieduta da Luciano Agostini, che è anche assessore regionale al bilancio), la Provincia di Teramo e la Provincia di Ascoli Piceno, sentita l’Anas. Responsabile del procedimento è l’ing. Agreppino Valente, dirigente del settore lavori pubblici della Provincia di Teramo.

 

Proprio mercoledì scorso l’Autorità ha approvato il progetto esecutivo del ponte stradale, completo in tutti i particolari e ritenuto il migliore tra le diverse soluzioni possibili dal ministero stesso. Agostini precisa che quasi certamente saranno necessari fondi supplementari (“ma non eccessivi”), già richiesti al ministero, sebbene in forma “generica”, ovvero senza quantificare esattamente una cifra. Nel caso in cui non dovesse arrivare alcuna risposta, Agostini specifica che la Regione Marche potrebbe farsi carico della parte mancante. Nel frattempo l’Università Politecnica delle Marche e i progettisti stanno stimando esattamente la spesa necessaria per la delocalizzazione.

 

Tempi più lunghi per il ponte ferroviario. Per il momento è stata firmata la convenzione tra Rfi, Provincia di Ascoli e Regione Marche. Il cantiere non potrà comunque essere aperto prima di 6-8 mesi dopo quello stradale, per problemi logistici.

 

Lo stato di avanzamento dei due progetti è stato illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa presso la sezione “Primo Gregori” di Porto d’Ascoli dei DS, alla presenza del segretario Silvano Evangelisti, dello stesso Agostini, dell’assessore provinciale alle politiche comunitarie Nino Capriotti, dell’ex presidente della Provincia Pietro Colonnella (attualmente presidente della commissione provinciale viabilità e trasporti), dell’ex assessore comunale ai lavori pubblici Palmiro Merli. Particolari tecnici affidati al segretario generale dell’Autorità, arch. Giancarlo Casini.

 

Si è parlato anche della pista ciclabile alla Sentina, ormai prossima alla realizzazione da parte della Provincia. Il progetto è pronto da almeno due anni, il finanziamento di 750 mila euro è arrivato soltanto adesso per ritardi del governo nazionale. Non dovrebbe tardare neppure l’apertura del sottopassaggio Sentina-scuola Cappella, per la quale mancano soltanto i collaudi tecnici. Quanto infine al fosso collettore che attraversa le zone di Fosso dei Galli, Agraria e Sentina, Capriotti e Casini hanno annunciato che i rispettivi enti sono in procinto di realizzare uno studio sul regime idraulico di tutto il territorio provinciale, proprio per ripristinare e integrare la rete di raccolta e deflusso delle acque.