E’ da quando ho avuto l’onore di iniziare ad amministrare questa città, e presumo anche altri prima, che nelle sedi competenti si è tentato di trovare una soluzione accettabile per entrambe le parti, ma sempre, e sottolineo sempre, quando un accordo sembrava finalmente raggiunto, lei non gli dava seguito: trovava, e trova, sempre il modo di rilanciare; ottimo atteggiamento da pokerista, peccato solo che questo non sia il poker.

Lei è presidente di una S.p.a., ma pretende un trattamento da servizi sociali: sovvenzioni, sovvenzioni, e ancora sovvenzioni. Non è così che funziona, o dovrebbe funzionare, una S.p.a.

Una S.p.a. si assume i vantaggi dei guadagni e i rischi delle perdite, a meno che non si abbia in mente quel modello di capitalismo all’italiana che ha imperversato per decenni: il guadagno al privato, le perdite sul groppone del pubblico.

Che lei accusi l’Amministrazione  Comunale di tutti i suoi mali, non mi turba più di tanto perché una amministrazione è lì anche per prendere schiaffi; ciò che invece mi dà fastidio, è che così facendo lei offende soprattutto i fermani e coloro che mettono energie e professionalità per far si che lo spettacolo continui. Un grazie almeno a loro. Ma forse la gratitudine non è di questo mondo.

Tanto è vero ciò, che Fermo, illusa dai suoi proclami, spende in tutta fretta sei miliardi di lire per allestire un campo idoneo alla serie B, lei, nel frattempo, allestisce una squadra retrocessa prima ancora di iniziare il campionato; i fermani si privano di sei miliardi di opere pubbliche per mettere la fermana e lei in condizioni di giocare la serie B, per tutta risposta lei accusa i fermani di non meritare neppure la serie C.

I fermani spalano neve e si prodigano per rendere il campo agibile e lei invece di un semplice e dovuto grazie, come sarebbe avvenuto da qualsiasi altra parte, vista la situazione di emergenza, trova il modo di rimproverarli per non averlo fatto prima. I suoi emissari concordano le convenzioni, ma lei non le firma e poi dice di non voler più parlare.

Mi permetta un invito: tenga fede al suo saggio proposito