Data l'attuale crisi delle imprese del distretto agroalimentare, non si può prescindere dalla ricerca: è questo il succo della riunione del Coico svoltasi nella sede di Asteria a Centobuchi.

L'intero sistema distrettuale, infatti, sta vivendo un'evoluzione molto complessa e, d'altro canto, è impensabile che le aziende impegnate nella sfida della globalizzazione si stacchino dal proprio ambito territoriale che, dopo essere stato il collante iniziale, attualmente racchiude anche una serie di strutture adibite alla ricerca che costituiscono un elemento straordinariamente importante capace di accrescere il valore competitivo al distretto agroindustriale sambenedettese.
In maniera specifica, durante la riunione si è evidenziato proprio il ruolo di Asteria che, operando da anni in campo nazionale, è stata individuata come baricentro di scambio sinergico per i servizi evoluti e per la ricerca tecnologica applicata e di conseguenza soggetto privilegiato per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Distretto.

Tra i partecipanti all´assemblea ricordiamo il Presidente Leo Bollettini, Gianni Balloni (presidente del Centro Agroalimentare Piceno di San Benedetto), Evasio Cucchiaroni e Giorgio Rocchi (Piceno Sviluppo), Ido Perozzi (presidente della Vinea) e Luigi Cava (vice presidente Consind), i quali si sono trovati d´accordo nell´auspicare un ruolo sempre più centrale di Asteria al servizio delle imprese e del loro miglioramento tecnologico. "Investendo sul trinomio ricerca-creatività-innovazione si può competere meglio sul mercato sia nazionale che internazionale - ha detto il direttore di Asteria Luca Tarquini - migliorando le potenzialità di un sistema, come quello dell´area distrettuale sambenedettese. Riteniamo opportuno favorire il più possibile la partecipazione delle piccole e medie imprese ai programmi di ricerca finanziati dall´Unione Europea".