Esproprio avviato, ma la trattativa riprende: per poco non si arrivava alle mani nel corso della riunione che si è svolta ieri sera, giovedì, presso la scuola materna di via Mattei, nel quartiere Ragnola di San Benedetto, per discutere di un argomento ormai tanto noto quanto circoscritto (è il caso di dire): quei 900 metri quadrati in via Tronto che il legittimo proprietario, la Adriapark Srl, ha iniziato a recintare con un muretto, pur nel corso di una trattativa con il Comune: i residenti vogliono (da alcuni lustri) che quell’area venga acquisita dal Comune per avere parcheggi e verde pubblico, ovvero quelle “opere di urbanizzazione” che non dovrebbero mancare intorno alle numerose palazzine di nuova costruzione che sono sorte negli ultimi anni in quella zona.

Per la Adriapark erano presenti ieri sera Mario Pierantozzi e suo figlio Alberto. Assente invece Massimiliano, che nelle scorse settimane aveva partecipato alla trattativa con il sindaco. Per il Comune tre assessori: Latini (quartieri), Poli (lavori pubblici), Vignoli (bilancio), più il dirigente del settore lavori pubblici Germano Polidori. In mezzo più di cento residenti, più che arrabbiati. Uno di questi ha accusato il costruttore: “è un ricatto bell’e buono che per cedere l’area di via Tronto si chieda agli amministratori la sistemazione di “quella pratica che voi sapete”!”. Mario Pierantozzi non ha digerito l’affronto e si è avvicinato all’accusatore invitandolo, con espressione più colloquiale, “a farsi gli affari propri”. E fortuna che altre accuse dei residenti, altrettanto comuni e ben più pesanti, siano state lasciate cadere.

I termini della questione sono noti. I Pierantozzi chiedono di risolvere, oltre alla questione di via Tronto, anche quella simile in via Mincio (tra la Statale 16 e via Velino), più un terzo problema su cui però l’amministrazione non ha competenza: la possibilità di costruire una nuova palazzina in viale Colombo, al posto di un edificio risalente a più di cinquant’anni fa, per questo vincolato dalla Sovrintendenza regionale ai Beni Architettonici: la sola possibilità concessa è ristrutturare.

Latini ha ricordato gli incontri che si erano svolti in Comune per risolvere la questione e sottolineato che ad ogni appuntamento il costruttore metteva sul piatto una nuova questione da risolvere, sebbene in un clima cordiale: interrotto solo dalla inopinata costruzione del muretto in via Tronto. Poli ha chiesto di separare la questione urgente di via Tronto e via Mincio dal problema di viale Colombo. Il costruttore ha rifiutato ma si è detto ugualmente disponibile a riprendere la trattativa. Vignoli ha proposto che a quell’incontro partecipi anche “uno o più rappresentanti del comitato di quartiere”. “Se arriveremo ad un accordo bonario – ha risposto Alberto Pierantozzi – il muretto di via Tronto lo abbatteremo noi di tasca nostra!” Prendere nota.