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Odifreddi: “finalmente in ascesa anche la divulgazione scientifica”

Fermo | Intervista al matematico, responsabile scientifico del convegno “La sezione aurea dagli albori della cultura occidentale alla teoria astronomica delle stringhe”

di Giovanni Desideri

Piergiorgio Odifreddi, docente di logica matematica all’Università di Torino e alla Cornell University negli Stati Uniti, è sempre più conosciuto anche da un vasto pubblico di non specialisti, per la sua opera di divulgazione scientifica, scritta (articoli sui quotidiani, libri) e orale (trasmissioni radiofoniche e televisive). Spesso brillante e spiritosa. “Ma la divulgazione non è ben vista nel mondo accademico – dice – perché sembra quasi che ci si abbassi. I miei colleghi a volte mi danno del “giornalista”!”

Sabato 23 ottobre, presso l’auditorium San Martino a Fermo, è stato apprezzato anche dal numeroso pubblico che ha seguito il convegno intitolato “La sezione aurea dagli albori della cultura occidentale alla teoria astronomica delle stringhe”, di cui è stato coordinatore scientifico, nell’ambito della rassegna “Le divine proporzioni. Il numero e le sue forme. Storie di poliedri da Platone a Poinsot passando per Luca Pacioli”, da un’idea di Romano e Francesca Folicaldi.

Prof. Odifreddi, la divulgazione scientifica sembra ormai di moda. Cosa è cambiato?
“Certamente qualcosa è cambiato rispetto a 10-15 anni fa. Anche solo un convegno come quello di Fermo o il fatto che alcuni libri di matematica entrino tra quelli più venduti sono cose che non accadevano pochi anni fa. Prima c’è stato il festival della filosofia a Modena, ora iniziative dedicate alla scienza, per esempio a Bergamo o a Genova, con la partecipazione di molti premi Nobel. Lo scorso anno, alla prima edizione del festival della scienza di Genova, hanno preso parte 130 mila persone. Cosa abbia determinato questo cambiamento è uno di quei fattori caotici che ci si spiega difficilmente.”

È in atto un cambiamento nella cultura italiana, che è prevalentemente umanistica almeno dai tempi di Croce e Gentile?
“Il retaggio di Croce e Gentile sopravvive. Per esempio nella riforma Moratti della scuola, in cui si dice: le scienze le studiano coloro che vanno a lavorare, mentre chi è destinato a comandare studia materie umanistiche.”

Ma sempre più spesso i media chiedono l’“opinione dello scienziato” sui fatti di attualità.
“È vero. Con una differenza: agli scienziati si chiedono pareri nel campo di loro competenza, perché si ritiene che conoscano fatti. Ai filosofi si chiede invece un’opinione su qualsiasi cosa. Certo anch’io vorrei esprimere le mie opinioni. Ma nessuno me le chiede. Così posso scriverle soltanto nei miei libri!”

Come è nata la sua partecipazione al convegno di Fermo?
“Da una iniziativa del dott. Folicaldi, che è appassionato di intagli e ha realizzato tutti i poliedri, vacui, pieni, regolari, semiregolari, ecc. È stato lui a contattarmi. Il tema della sezione aurea è uno degli argomenti della matematica che più si presta alla divulgazione, perché è legato alla pittura, alla musica, all’architettura. Ne parla per alcune pagine anche “Il codice da Vinci” di Dan Brown, che però dimostra di non saperne granché!”

25/10/2004





        
  



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