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"San Serafino da Montegranaro e l’arte italiana dal XVII al XX secolo"

Montegranaro | Inaugurata la mostra dedicata al santo patrono

di Stefania Ceteroni

In occasione del IV Centenario della morte di San Serafino, sabato 16 ottobre a Montegranaro si è aperta, presso lo spazio espositivo dell’oratorio di San Giovanni Battista, la mostra intitolata "San Serafino da Montegranaro e l’arte italiana dal XVII al XX secolo", mostra che si pone come l’evento culminante e conclusivo dei festeggiamenti che si sono tenuti nell’arco di questo anno. Per tale evento è stato organizzato presso la Biblioteca Comunale di Montegranaro un incontro al quale hanno preso parte il sindaco Giovanni Basso, il vicesindaco Endrio Ubaldi nonché Assessore alla cultura e il Presidente del Comitato per le celebrazioni del IV centenario prof. Giuseppe Avarucci.
 
Negli interventi del sindaco e del vicesindaco si è fatto riferimento alle precedenti manifestazioni quali il Convegno di studi sul tema "Spiritualità e cultura nell’età della Riforma della Chiesa.L’ordine dei Cappucini e la figura di San Serafino da Montegranaro (1540-1604)" svoltosi dal 23 al 25 settembre 2004 prima nella sede della Sala della Vittoria ad Ascoli Piceno e successivamente al Teatro La Perla a Montegranaro.
 
Il compito di illustrare i contenuti specifici della mostra e le motivazioni che hanno spinto alla scelta delle opere della sezione montegranarese è spettato al professor Avarucci che nel suo intervento ha evidenziato quanto l’esposizione consti di un numero rilevante di incisioni e litografie italiane e straniere (tedesche e spagnole) riguardanti l’evoluzione dell’iconografia di San Serafino nei secoli.
 
La scelta di portare a Montegranaro questo tipo di opere d’arte ha un significato profondo, poiché le incisioni possono essere considerate come veicolo e testimonianza di come la devozione per il Santo si sia diffusa non solo in Italia ma nel resto d’Europa. Quindi la mostra mette in evidenza un aspetto nuovo del culto per il Serafico Padre, la cui venerazione caratterizza ancora oggi Montegranaro, con il personale affetto che ogni cittadino mostra verso il proprio patrono.
 
Fra le opere esposte una splendida incisione del 1767, anno in cui avvenne la solenne cerimonia di canonizzazione di S. Serafino. L’opera di Giuseppe Vasi descrive la cerimonia celebrata il 16 luglio da Papa Clemente XIII, poco prima della sua morte, che annovera Beato Serafino da Montegranaro tra i santi della corte celeste.
 
Gli atti del processo di beatificazione e canonizzazione del frate sono visibili all’interno della mostra, volumi esposti per la prima volta al pubblico e conservati presso l’archivio dei Cappuccini ad Ascoli Piceno.
 
Altrettanto rara può essere considerata la serie di disegni realizzati da Pietro Barigazzi nel 1903, destinati all’illustrazione della biografia del santo realizzata dall’allora Arcivescovo di Bologna e illustre cittadino montegranarese Cardinale Domenico Svampa. Il testo, pubblicato nel 1904 a Bologna, si svolge rapido in diciannove capitoli ed è arricchito da cinquantasei illustrazioni e da quattordici acquerelli monocromi raffiguranti gli episodi della vita di S. Serafino, i cui originali, recentamente ritrovati presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna, vengono per la prima volta resi visibili in questa circostanza. Su S. Serafino esistono quasi un centinaio di biografie, nella mostra vengono presentati alcuni esemplari risalenti al secolo XVII e XVIII.
 
Entro un reliquiario in bronzo dorato realizzato dalla "Lauretana Arte" nel 2004 è conservato forse l’oggetto più prezioso presente alla mostra, non tanto per particolari pregi artistici, quanto per il suo notevole valore storico e devozionale. E’ una piccola scultura realizzata a fusione molto rovinata: mancano infatti le mani e tutto il modellato si presenta fortemente abraso come per lunga usura. Si tratta del crocefisso appartenuto a S. Serafino cui era stato donato da un confratello, frate Anselmo da Pietramolara (o da Teano), morto nel 1584, il quale a sua volta l’aveva ricevuto da papa Paolo V per aver accompagnato l’armata cristiana a Lepanto, come capo dei cappellani cappuccini. Fra Serafino portò con se’ questo oggetto negli ultimi venti anni di vita e se ne serviva soprattutto quando, dopo intense preghiere, operava fatti prodigiosi e miracolose guarigioni.
 
L’apertura della sezione montegranarese della mostra ha preceduto di un giorno l’inaugurazione della sede ascolana ospitata al Polo culturale Sant’Agostino. A Montegranaro è possibile visitarla tutti i giorni, escluso il lunedì, sia di mattina (9.00-13.00) che di pomeriggio (15.00-19.00), il costo per l’ingresso è fissato a 1 euro.

21/10/2004





        
  



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