Nelle Marche si continua  a morire sul posto di lavoro al contrario della tendenza generale che registra una diminuzione degli infortuni sul lavoro e degli incidenti mortali. Nel 2003 nella regione Marche sono stati denunciati all’Inail 53 incidenti mortali contro i 41 registrati alla stessa data del 2002.

Un incremento si registra anche in Toscana e in Basilicata, mentre le flessioni più significative si registrano in Emilia Romagna, Piemonte e Puglia. “La sicurezza sul lavoro rimane  un tema sempre aperto, allarmante e drammatico” – afferma Camillo di Monte, Presidente Eurispes Marche  - nonostante sia in atto una leggera tendenza alla flessione del fenomeno infortunistico in Italia  rispetto agli anni passati”.

Secondo l’Eurispes nel nostro Paese, infatti, gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel corso del 2003 sono stati 951.834 con una riduzione dell’1,8% rispetto al 2002. Tale riduzione ha interessato particolarmente Calabria, Basilicata e Puglia con percentuali oscillanti tra il 4 e il 9%. Nelle Marche, secondo le denuncie pervenute all’Inail, si contano oltre 25 mila infortuni con un calo rispetto al 2002 del 2,9%. Gli infortuni sul lavoro nel settore Agricoltura nella maggior parte dei casi sono stati alla mano; al secondo posto quelli al ginocchio; a seguire gli incidenti a carico della colonna vertebrale e al torace. Nei settori Industria e Servizi, i più numerosi sono stati ugualmente gli infortuni alla mano; al secondo posto quelli a carico della colonna vertebrale; a seguire gli incidenti al ginocchio, alle caviglie, al cranio e agli occhi.

Gli infortuni mortali sono diminuiti su tutto il territorio nazionale ad eccezione del Centro Italia, dove appunto le Marche segnalano addirittura incrementi e, in particolare, l’aumento si registra in maniera più evidente nel settore Industria e Servizi passati da 37 del 2002 a 47 del 2003 e, seppure in modo più lieve, in Agricoltura passati da 4 a 6.

In agricoltura gli infortuni mortali hanno riguardato soprattutto le lesioni alla parete toracica, mentre nell’Industria e nei Servizi le lesioni mortali sono state soprattutto quelle del cranio.