Tempi grami per i supermercati a San Benedetto. Dopo la bocciatura del supermercato Marconi in largo Mazzini 5 dietro al Teatro Concordia (11 voti contro 10 durante il consiglio comunale del 26 maggio scorso), ieri, 14 settembre, la commissione urbanistica ha bocciato l’insediamento del supermercato della “Edilmassi Srl” in via del Cacciatore, su una superficie di 3850 metri quadrati. Il progetto è dello studio Alfredo Gazzoli e prevede un piano seminterrato e due piani in superficie.

 

Il 26 maggio, in consiglio comunale, Forza Italia si era trovata isolata di fronte alla contrarietà di tutte le altre forze politiche, anche alleate. Questa volta non si è trattato di iniziativa politica, ma tecnica (e s'intende che pensare quest’ultima come strumento per la prima è pensare male): sollevata dai consiglieri Francesco Baiocchi (Lista Martinelli) e Giuseppe La Manna (oggi “Azione Indipendente”, allora Forza Italia).

 

Il progetto presentato dalla Edilmassi, già approvato dalla commissione edilizia, riguarda una superficie di 3850 metri quadrati. Ma al catasto l’area disponibile risulta essere di 3800 metri soltanto. Abbastanza per rinviare il progetto alla bocciatura della commissione edilizia. L'iter per l'approvazione ripartirà dopo le necessarie correzioni.

 

La vicenda del supermercato Edilmassi nasce il 20 maggio 2003, quando la “Edilmassi Srl” acquista per 422.460 euri i 3800 metri di terreno di proprietà della “Parrocchia dello Spirito Santo”, autorizzata dal vescovo Gestori, con sede proprio in via del Cacciatore. Rappresentante di tale parrocchia è don Pio Costanzo, parroco della parrocchia di Cristo Re, che il 31 agosto 1987 riceve la donazione di 4520 metri quadrati dalla signora Anna Laureati in Elbaz. Destinazione presunta una chiesa o un luogo comunque destinato a scopi benefici e/o religiosi. Allo scopo, anzi, don Pio aveva anche iniziato una raccolta fondi, poi interrotta. Nel frattempo 752 metri quadrati finiscono espropriati per il completamento di una strada.

 

Il 2 ottobre 1989 un decreto del Presidente della Repubblica autorizza la “Parrocchia dello Spirito Santo” ad accettare la donazione, fatta per un valore di 30 milioni di lire. Al momento del decreto presidenziale, tuttavia, una perizia dell’Ufficio Tecnico Erariale di Ascoli valuta tale donazione in 212 milioni di lire: non già per la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma per l’articolo 48 secondo comma delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore vigente, che autorizza tanto attività di commercio (di distribuzione) quanto attività religiose. Infine la vendita: ad un prezzo quasi quadruplicato in quattordici anni.