Il project financing per il completamento del Palacongressi di San Benedetto del Tronto, che oggi viene discusso in una riunione di maggioranza, è oggetto di una dura presa di posizione del consigliere di opposizione Libero Cipolloni (Margherita).

 

Cipolloni contesta cinque discrepanze tra il bando pubblicato dal Comune e l’unica proposta di privati sin qui pervenuta (da parte della Comes Srl di San Benedetto). In primo luogo l’importo per il completamento della struttura: 10 milioni e 400 mila euro stimati dal Comune, 5 milioni e 400 mila dalla Comes.

 

In secundis le finalità da perseguire: otto richieste dal Comune (completamento del palazzo; completamento della sala principale; correzione elettronica del suono; sipario tagliafuoco; completamento palcoscenico; sale secondarie e attrezzature; spazi espositivi; impianti termoidrici-sanitari); un paio nel progetto della Comes (sette sale cinematografiche, secondo Cipolloni “in difformità totale” dal bando comunale e “semplicistica finitura della sala principale”).

 

Terzo punto: il golfo mistico, previsto nel bando comunale, non in quello della Comes. Quarto: sipario tagliafuoco, “cassato” secondo Cipolloni nel progetto del privato. Quinto ed ultimo: il privato prevede uffici per quattro salette e la rifinitura del vano scala in luogo di camerini, “tiri di scena” ecc.

 

Cipolloni ritiene dunque che l’operazione si risolverebbe in un vantaggio pressoché esclusivo per il privato: “un vero affare per la parte privata”. E inoltre: “è comprensibile la fretta che si sottolinea (da parte di qualche politico) essere alla base della operazione pena la perdita del favoloso finanziamento in quanto la riflessione può portare a comprendere tutta la negatività che caratterizza la proposta.”

 

Conclusione: “E il vantaggio pubblico? “Enorme” se si pensa che la parte pubblica otterrà la struttura per 24 giorni l’anno e non gratis, ma pagando le spese di acqua, luce, gas, pulizia, gestione, risarcimento danni alla struttura e agli impianti, ai macchinari e agli arredi (la stessa fregatura passata con la convenzione dell’uso della sala Smeraldo). Insomma probabilmente al Comune sarà più conveniente prendere in affitto la sala stessa come un qualunque estraneo alla operazione; (…) la pubblica amministrazione alla fine dell’operazione otterrà in proprietà anche gli arredi e le poltroncine complete dei buchi delle sigarette e delle gomme americane attaccate sulla stoffa. (…) Vedremo chi sarà il funzionario in condizione di certificare la conformità della proposta al bando. Vedremo pure i risvolti sottesi, connessi e non enunciati legati alla destinazione della attuale area Calabresi e il nuovo PRG. Speriamo di non arrivare a identificare collusioni strane nella stesura della proposta perché di solito il gioco delle tre carte lo fanno solo lungo l’autostrada. Ed è riservato a pochi fessi.”