Si tratta solo di una diceria, quella della possible soppressione di alcune fermate dei treni locali, ma questo è bastato per sollevare un vero e proprio polverone. Proprio mercoledì sera i sindaci della valle dell'Aso si sono riuniti per affrontare la questione, decidendo di comune accordo di chiedere un incontro con i dirigenti dell'azienda di trasporti ferroviaria al fine di trovare soluzioni alternative a quella di sopprimere alcune fermate.

Il problema principale arriva dalla capillarità che questo tipo di servizio dovrebbe garantire, e che in questa maniera verrebbe addirittura a decadere. Una contraddizione bella e buona se i treni regionali e locali, dovessero saltare alcune fermate solo per logiche di percorrenza o di utenza solo nelle stazioni più grandi. Facendo riferimento al caso della valle dell'Aso sono moltissime le persone che per motivi di lavoro e di studio come gli studenti universitari di Macerata, Ancona ed Urbino utilizzano i treni locali per i loro spostamenti.

Se venisse a mancare tale supporto quali sarebbero le alternative, la stazione di San Bendetto del Tronto o Porto San Giorgio. Questo significherebbe per una persona abitante a Carassai percorrere in auto circa 60 - 70 chilometri per salire sul treno. Una prospettiva difficile da accettare e sui cui i sindaci delle zona sono pronti a dare battaglia .