Celebrazioni per i 30 anni della “nuova” Diocesi
San Benedetto del Tronto | Una serie significativa di eventi e momenti – civili e religiosi – si articoleranno, in questi giorni, per celebrare l’elevazione di San Benedetto del Tronto a sede diocesana.
di Umberto Sgattoni
30 anni fa, il 30 settembre del 1986, il Cardinale Baggio emise il Decreto con cui San Benedetto del Tronto veniva elevata a Diocesi.
Storicamente, la Diocesi - di Ripatransone - fu eretta da Pio V nel 1571 con la bolla Illius fulciti; quella di Montalto, eretta da Sisto V (al secolo Felice Peretti, il papa montaltese nato a Grottammare) nel 1586 con la bolla Super universas. Le diocesi, furono unite in persona episcopi, il 18 dicembre 1924 dal vescovo Luigi Ferri.
Poi, negli anni, grazie all'opera ed all'interessamento del vescovo Vincenzo Radicioni, con il decreto In Dioecesi Ripana della Congregazione per i Vescovi, nel 1973, la chiesa di Santa Maria della Marina di San Benedetto del Tronto, fu elevata al rango di concattedrale.
Essendo in progetto di elevare la più popolosa (e di riferimento e capofila per l'intero territorio) San Benedetto a città vescovile, tale progetto si concretizzò, in forza del Decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi, nello stabilire la nuova circoscrizione ecclesiastica che ha assunto il nome attuale: Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto.
Era il 30 settembre 1986.
Diversi e significativi momenti (civili e religiosi) - convegni, celebrazioni religiose, presentazione di nuove pubblicazioni storiche diocesane, omaggio musicale di corpi bandistici di varie cittadine appartenenti alla Diocesi - si articoleranno, in questi giorni, in ambito cittadino, in occasione del felice anniversario, per festeggiare e condividere con la Città - appunto - l'elevazione della stessa, a sede vescovile.
L'apertura dell'articolato programma di festeggiamenti, si è data e tenuta, nel tardo pomeriggio di martedì 27 settembre, alle ore 18,30, nella Sala Consiliare del Comune di San Benedetto, alla presenza del Sindaco Pasqualino Piunti, del Vescovo Carlo Bresciani e dei due vescovi che nell'ultimo trentennio lo hanno cronologicamente preceduto (Mons. Gervasio Gestori e Mons. Giuseppe Chiaretti), nonché di una significativa rappresentanza di autorità e personalità, civili, militari e religiose e di una considerevole presenza di pubblico.
30 anni di storia della diocesi: una tavola rotonda, coordinata dal prof. Fernando Palestini e con gli interventi del prof. Gianluca Gregori e del prof. Pietro Pompei. Inoltre, inaugurata una mostra che, attraverso i manifesti realizzati, ripercorre, nelle sue più significative tappe, il cammino dell'ultimo trentennio diocesano; nonché presentato il libro "I Colori del Tempo".
Nel suo saluto istituzionale, il Sindaco Piunti, non ha nascosto la soddisfazione di poter presenziare un momento così significativo per la Città e per il Territorio e non ha mancato di sottolineare come (proprio a seguito ed in relazione all'intervento introduttivo del prof. Palestini), la Diocesi - e più propriamente la Chiesa Cattolica - continui a rappresentare, in un momento di particolare precarietà e profonda crisi, non solo economica ma anche di valori e punti di riferimento, un baluardo sicuro, in special modo a difesa degli "ultimi".
"Nel reciproco rispetto dei ruoli" - ha detto il Sindaco Piunti - "per il bene della nostra Città e del nostro Territorio, auspico con forza ed altrettanto forte e personale convincimento, che vi possa essere una proficua sinergia e reciproca e feconda collaborazione".
Da parte sua, nel suo intervento altrettanto stringato e significativo, il Vescovo Bresciani si è trovato pienamente d'accordo con il Sindaco Piunti. E, nel figurare la Diocesi come un grande albero fondato su due radici, ha innanzitutto spiegato il motivo del principiare le celebrazioni in Comune.
"Perché in Comune? Come mai?", ha detto S.E. Bresciani; il quale - pur riconoscendo ruoli diversi e distinti (che però si incontrano) - ha poi in maniera mirabile e pregnante spiegato come la realtà della Chiesa (nelle sue strutture ed articolazioni) svolga nella società una significativa opera educativa, di aggregazione e di coesione sociale che non può essere trascurata.
Nel citare poi il card. Angelo Bagnasco (Presidente della Conferenza Episcopale Italiana) che nei giorni scorsi aveva affermato che "emarginare dalla sfera pubblica il Cristianesimo non è intelligente; è non comprendere che la società non può che averne del bene", il vescovo Bresciani ha rimarcato come il Cristianesimo e la Chiesa, siano un fondamentale e prezioso tesoro, da non disperdere, a beneficio di tutti: credenti e non credenti.
E non ha mancato di sottolineare come il Cristianesimo e la Chiesa, siano stati elementi costitutivi e fondanti e motori fondamentali per il tessuto connettivo della Civiltà Europea e del suo Umanesimo.
Un trentesimo anniversario, non solo per ripercorrere idealmente il cammino della Diocesi, ma anche per rinsaldare legami e non disperdere quel patrimonio culturale radicato nel Territorio costituito dall'istituzione diocesana.
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28/09/2016
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