'Il Bilancio di San Benedetto è' sano e verrà varato al più presto'. Così il sindaco Gaspari presenta un esercizio che vanta il pareggio da decenni, tanto, secondo il primo cittadino, da essere la città penalizzata storicamente sul fronte dei trasferimenti stataLi.

Questo non vuol dire che manchino patate bollenti. Se il principio guida del bilancio comunale si articola sui due cardini, nessun aumento delle tasse e conservazione di tutti i servizi, si rende necessario una conservazione del gettito fiscale invariata. E l'ammanco calcolato intorno ai 6.000.000 eu non giova.

'Ma i soldi si troveranno', assicura il sindaco perché si tratta di un esercizio 'protetto da diverse reti che a scalare si attivano come delle assicurazioni'. Così come fa il fondo di perequazione, sorta di calderone statale in cui i comuni attingono un ristorno di alcune imposte, che dovrà garantire alla città ben 1.700.000 eu, e di cui si attende l'identificazione proprio per procedere all'approvazione del Bilancio in Giunta e poi, trascorsi i 20 gg canonici, in Consiglio Comunale.

Ma la domanda sorge spontanea: tutti questi 'fondi sicurezza' sono a fondo perduto? E cosa accade se il Ministero degli Interni, erogatore di tali liberalità, non trovasse le risorse? E in base a quali principi sono stati scelti i 2000 comuni che ne beneficiano, rispetto ai restanti 6000?

Non è' tutto oro quello che luccica, e così l'amministrazione Gaspari, che vanta il pareggio decennale evitando sempre di ricorre a una proroga - che in questo caso scade il 31 marzo - si trova appesa con una programmazione provvisoria, resa difficoltosa dalle procedure e dagli stretti vincoli del bilancio di cassa, una via sperimentale che permette di spendere mensilmente un dodicesimo del budget disponibile, rendendo farraginosa anche la gestione delle risorse umane.

Una certezza però il sindaco la fa emergere con chiarezza: 'lotta all'evasione con tutti i mezzi, anche l'ufficio di riscossione coatta, dato per asserito un valore minimo fisiologico con cui occorre convivere'.

Tutto da verificare ancora l'ammanco generato dalle liquidazioni delle attività commerciali, il cui saldo tra aperture e chiusure sembra assestarsi su valori positivi, data una flessione normale dovuta alla crisi.

Per quanto concerne la Picena Ambiente 'non ci sono margini di manovra per trattare riduzioni, a parte quelle dovute ai costi fissi' spiega la dottoressa Talamonti. Da verificare anche l'impatto dell'eventuale auspicata implementazione della raccolta differenziata, che nel 2015 dovrebbe passare da 67 a 70%, fino ad arrivare al pagamento proporzionale al conferimento, vanto della città 'di cui nessuno parla perché non si da spazio alle cose serie' lamenta Gaspari.

Al motto 'paghiamo tutti, paghiamo meno' il sindaco rimarca che la città muove per il suo Bilancio 'invidia e ammirazione', e annuncia come, a sorpresa, protagonisti nelle lungaggini dei pagamenti delle imposte non siano cittadini disagiati, 'sempre i primi a pagare' quanto i furbi che muovono capitali.

E stressando l'importanza di non aver tagliato alcun servizio, annuncia la 'buona novella': trovati i fondi per completare i lavori alla scuola Curzi, che verrà lasciata ai posteri completa di tutti gli interventi.

Perché non si vive solo di gratta capi, ma a volte la fortuna sorride agli audaci.