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Come risolvere il degrado delle "affissioni selvagge" nella città di San Benedetto del Tronto

San Benedetto del Tronto | Dopo i writers che hanno deturpato e continuano a deturpare i muri di San Benedetto, un'altro fenomeno sta minacciando il decoro urbano della città di San Benedetto: "le affissioni selvagge".

Affissioni selvagge

In barba ai regolamenti comunali che regolamentano la pubblica affissione, personaggi senza scrupolo, attaccano manifesti pubblicitari sui muri, sui pali della pubblica illumizazione, sulle vetrine e ovunque ci sia uno spazio libero e visibile sia del centro che in periferia.

I collanti, usati per le affissioni selvagge, se non rimossi entro pochi giorni, con la luce o con l'umidità tendono ad ingiallire creando una patina giallastra difficile poi da rimuovere, se non con solventi speciali.
Il caso eclatante è il cancello della scuola Moretti, in pieno centro, dove per appendere le locandine pubblicitarie (abusive) sono state usate fascette da elettricista (difficili da rimuovere e non degradabili). Ora la nostra associazione chiede agli amministratori comunali di intervenire prima che questo fenomeno sia fuori controllo. Riteniamo, infatti, che le affissioni selvagge, se non arginate, possano provocare non pochi problemi al decoro e all'immagine della città, inoltre gli "attacchini", se non sanzionati, continueranno imperterriti nella loro azione illegale.

Vogliamo ricordare che per il fenomeno dei "writers" non è stato fatto nulla da parte dell'Amministrazione, avvalendosi dell'alibi di non sorprendere in flagranza di reato gli imbrattatori, sul fenomeno dell'affissione selvaggia non esistono scusanti, in quanto i manifesti riportano nome, cognome, azienda e a volte anche il numero telefonico di chi li ha affissi abusivamente. In una lettera inviata agli Amministratori della citta e all'AIPA (società che gestisce e regolamenta le affissioni) Legambiente chiede, in base all'articolo 37 del regolamento comunale sul servizio delle pubbliche affissioni, di intervenire immediatamente e stroncare tale comportamento non consono alle vocazioni turistiche della nostra città.

18/12/2014





        
  



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