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Il dream pop svedese di Lykke Li

San Benedetto del Tronto | Lykke Li "I never learn"

di

Lykke Li

"I never learn" 

In Italia Lykke Li, giovane cantante svedese classe 1986, non ha ancora molti fan ma in tutto il mondo ha ormai una grossa schiera di seguaci grazie alla sua vita di girovaga d'arte. Oltre che cantante Lykke Li è una buona polistrumentista di strumenti ad arco e a fiato oltre che a percussione. Nata nel meridione della Svezia ed esattamente nella provincia della Scania si è presto trasferita con la famiglia dapprima nella capitale quindi nel nord del Portogallo, a causa del grande amore di suo padre per la cultura hippy.

Con suo padre musicista ha vissuto anche a Lisbona, in Marocco, in Nepal e in India prima di andarsene a vivere, poco più che adolescente, a New York dove ha messo a frutto tutto il suo sapere musica prima di tornare in patria per lasciarsi guidare dal suo mentore, Bjorn Yittling, bassista e produttore che ormai vanta una fama superiore al successo del suo gruppo, Peter Bjorn & John. Ha infatti prodotto di recente anche il fortunato album d'esordio di Chrissie Hynde. Con la visione musicale di Yittling, Lykke Li ha realizzato i suoi tre lavori discografici, l'ultimo dei quali è "I never learn" pubblicato poco piu di un mese fa e che in Svezia ha raggiunto i vertici delle classifiche. Più che una produzione quella del bassista è una collaborazione a tutto tondo, dal momento che insieme hanno composto i brani dell'album che non brillano certo per una grande originalità. Ci sono echi di dream pop che ricordano le sue collaborazioni passate a fianco dei Röyksopp e c'è soprattutto molta cura dei suoni ma il canto di Lykke, pur avvalendosi di buone e intense corde vocali, è piuttosto appiattito da un'uniformità che non da nessuna brillantezza all'ascolto. Nonostante il bel timbro scuro della cantante che a tratti ricorda certe sfumature di Nico dei Velvet Underground ed altre volte la fatale voce nottorna di Lana Del Rey (piace molto anche lei a David Lynch) tutto "I never learn" si adagia su composizioni che si susseguono e ripetono una dopo l'altra. E' comunque bella l'apertura ritmata e incalzante del brano che dà il titolo al disco ma ogni canzone cita la precedente e fa troppo spesso il verso a se stessa.

Lykke Li vuole diventare la nuova Madonna, ma è semplicemente una banale inseguitrice di un sogno che, con queste premesse, è destinato a rimanere tale. Nonostante le sue apparizioni a Glastonbury e al Lollapalooza gli garantiscano un seguito tra gli aficionados dell'indie rock ed anche una presenza nella prestigiosa e ambita classifica di Billboard, la strada che si apre davanti a Lykke Li (il cui nome vero è Li Lykke Tomotej Zachrisson) è ancora molto lunga e aperta e di certo aspetta un nuovo produttore.

Voto 6,5/10

07/07/2014





        
  



2+5=

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